Il morto chiede di lei, signora Christie

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Tre atti di Sebastiano Privitera

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Personaggi:

Jano Siracusa Investigatore d’origine siciliana
Capitano Doyle Capo di polizia
Lady Angela Christie Moglie di Sir William
Rosalind Christie Sua figlia adottiva
Thomas Quentin Suo nipote
Richard Marlowe Suo segretario
Tenente Poe Suo amministratore
Avvocato Simon Fletcher Suo legale
Miss Conan Ricercatrice storica
Maggiore Wallace Amico di famiglia
Agatha Queen Ospite
Stout Maggiordomo

LA SCENA

La scena è divisa in due parti. Sulla sinistra c’è l’atrio la cui porta d’ingresso è sulla parete in prossimità del proscenio. In fondo una contro-parete con ingresso nel corridoio in modo che sia creata una nicchia, a sinistra, all’interno della quale s’immagina vi sia una campana. Il corridoio, in parte visibile poiché lascerà vedere a mezzo busto chi vi passa lungo la parete di fondo, conduce allo studio dove la porta d’ingresso, che s’immagina al centro e di profilo alla scena, è nascosta, dato che poi si dovrà ipoteticamente sfondare. Dal centro scena e verso destra c’è lo studio, la cui profondità giunge fino a tre quarti di palco, verso il proscenio, e la cui quarta parete è bene che sia un contro-sipario atto a celare l’ambiente durante la scena iniziale. Lo studio potrebbe essere sopraelevato su una pedana per meglio distinguere i due ambienti. L’arredamento è composto di: uno scrittoio sulla parete di fondo a destra con una poltrona e due sedie, un grande specchio, visibilmente crepato, posto alla sua sinistra con una mensola contenente vari oggetti fra cui uno piuttosto pesante, una statuetta, un divano posto obliquamente rispetto alla parete di sinistra dello studio e avanti verso il proscenio (praticamente quasi al centropalco). Nella parete, alle sue spalle, un camino con una mensola.
Sulla parete di destra dello studio vi è una portafinestra che si chiude con un’asta a vista con pomellino e incastro. Sulla parete di destra, tra la fine della quarta parete dello studio e il proscenio, l’uscita in giardino.

All’apertura del sipario, lo studio sarà nascosto dal contro-sipario e al buio, la vittima riversa sulla poltrona con la testa non visibile dal pubblico, in modo che potrà essere impersonata dall’attore che interpreta il Tenente Poe o da quello relativo al capitano Doyle, i soli a non essere mai in scena in contemporanea con essa.
Gli altri attori, meno Poe, Siracusa e Stout saranno in scena vestiti in abito da sera e parlano tra loro a gruppi. Qualcuno sorseggia un aperitivo.
Siracusa entrerà con la coppola che poi si leverà inchinandosi al cospetto di lady Christie. Ha dei baffetti neri, stereotipo del siciliano, capelli neri impomatati e una rosellina bianca all’occhiello dell’abito scuro. Quando riflette ha il vezzo di staccarsi la rosellina per odorarla.

I ATTO

Stout (entrando ed annunciando) Mister Jano Siracusa. (Esce dopo l’ingresso di Siracusa)
Siracusa Scusi il mio ritardo, milady. E’ stato il treno ad impedirmi d’essere puntuale.
Lady (fissandolo con imbarazzo) Si figuri, mister… ehm… non ho sentito bene…
Siracusa Siracusa, Jano Siracusa…Era stata avvertita del mio arrivo, milady?
Lady Oh, oh, sì…Credo… voglio dire, suppongo di sì, ma sono una persona terribilmente distratta, mister Siracusa. Dimentico tutto. Mi dicono le cose. Mi pare d’averle capite… ma poi è come se mi entrassero da un orecchio per uscire dall’altro! Vanno via! Svaniscono! Come se non fossero mai esistite. (guardandosi in giro) Suppongo che conosciate tutti… Mia figlia Rosalind
Rosalind Che emozione riceverla! Presumo che il Vecchio ci abbia preparato una piccola sorpresa.
Siracusa Dunque non sapevate del mio arrivo, miss?
Rosalind Non ne avevo la minima idea.

Si ode un suono di campana

Stout (Rientrando) La cena è servita. (Si guarda intorno stupito)
Lady Oh, povera me… ma com’è possibile, è una cosa assolutamente incredibile!
Rosalind Questa strana costernazione, mister Siracusa, è dovuta al fatto che mio padre, per la prima volta da non so quanti anni, è in ritardo per la cena.
Lady La cosa più assurda…William non è mai…
Wallace (Affiancandosi a Lady) Buon vecchio William! In ritardo, finalmente! Ci sentirà! Saremo implacabili! Cosa pensate che sia successo… un fazzoletto che non si fa trovare? Oppure William è al di sopra di certe debolezze di noialtri comuni mortali?
Lady Ma William non è mai in ritardo. Stout, il padrone è…?
Stout Sir William è sceso alle otto meno cinque, milady, ed è andato direttamente nello studio.
Lady Oh, capisco… Non credete… voglio dire… avrà sentito la campana?
Stout Credo che l’abbia sentita certamente, milady, perché la campana si trova vicino alla porta dello studio. Mi scusi, ma non sapevo che sir William si trovasse ancora nello studio, altrimenti gli avrei annunciato che la cena era servita. Devo farlo, milady?
Lady Oh, grazie, Stout. Sì, per favore, fatelo. Sì, certamente.(Agli altri mentre esce Stout) È un tal tesoro, Stout. Non so proprio cosa farei senza Stout.

Dopo una pausa d’imbarazzo

Stout (Rientrando) Scusatemi, milady, la porta dello studio è chiusa a chiave.
Thomas Chiusa a chiave? Volete che vada a vedere…?
Siracusa Venite. Andiamo allo studio. (A Stout) Precedetemi, per favore

Si dirigono tutti in fila indiana verso il corridoio, con Stout in testa seguito da Siracusa, Thomas, Lady e gli altri. Giunti nei pressi di quella che dovrebbe essere la porta, Stout si fa da parte e si fa superare da Siracusa. Siracusa si abbassa come a guardare dal buco della serratura quindi lentamente si alza in piedi e si guarda intorno. Il suo viso è grave.

Siracusa Signori! Bisogna forzare subito questa porta!

Thomas e Marlowe si fanno avanti e a spallate cercano di sfondare la porta. Appena la porta cede “buio” e si apre il contro-sipario che fungeva da quarta parete dello studio. La successiva luce illuminerà lo studio e tutti i personaggi immobili, accalcati sulla soglia a contemplare la scena che si presenta nell’interno. Seduto, non allo scrittoio ma lateralmente rispetto ad esso, di modo che volta le spalle al gruppetto, c’è un uomo, accasciato su una poltrona. La testa e la parte superiore del corpo sono piegate sul bracciolo destro della poltrona, la mano destra e il braccio penzolano inerti. Proprio sotto, sul tappeto, c’è una piccola rivoltella. Dopo qualche attimo di silenzio dovuto alla sorpresa:

Thomas Mio Dio, il Vecchio s’è sparato!
Lady Oh, William… William!
Siracusa Conducete via lady Christie. Non serve a nulla tenerla qui.
Wallace Vieni, Angela. Vieni, cara. Non puoi far niente. Rosalind, vieni ad occuparti di tua madre.
Rosalind (Affiancando Siracusa) Siete proprio sicuro che sia… morto?
Conan Vostra madre… mia cara… non credete…?
Agatha Allora non era una marmitta o un tappo di bottiglia di champagne! È stato un colpo di pistola quello che abbiamo sentito!
Siracusa (Fissandoli tutti) Qualcuno deve avvertire la polizia…
Rosalind No!
Fletcher Inevitabile, temo. Volete occuparvene voi, Marlowe? Thomas…
Siracusa Voi siete mister Thomas Quentin? È necessario che tutti lascino questa stanza, tranne noi due.

Tutti escono spinti da Fletcher

Thomas Scusate… ma voi chi siete? Che fate qui?

Siracusa tira fuori un porta-biglietti dalla tasca e ne sceglie uno.

Thomas Investigatore privato… eh? Certo, ho sentito parlare di voi… Ma continuo a non capire cosa ci fate qui.
Siracusa Non sapevate che vostro zio… era vostro zio, vero…?
Thomas Il Vecchio? Certo, era mio zio!
Siracusa Non sapevate che mi aveva mandato a chiamare?
Thomas Non ne avevo la più pallida idea.
Siracusa Conosco molto bene il vostro capo della polizia di contea, il Capitano Doyle.
Thomas Doyle abita a mezzo miglio da qui. Presumo che verrà personalmente.
Siracusa Mi auguro che sia così.

Comincia a girare per la stanza annusando la sua rosellina. Sposta appena le tende ed esamina la finestra, tastandola con delicatezza. È chiusa. Lo specchio, appeso dietro lo scrittoio è scheggiato. Siracusa si china e raccoglie un piccolo oggetto.

Thomas Cos’è?
Siracusa La pallottola.
Thomas Gli ha attraversato la testa e ha colpito lo specchio?
Siracusa Pare di sì.

Siracusa posa di nuovo, meticolosamente, la pallottola dove l’ha trovata. Si avvicina allo scrittoio. Sopra, ci sono delle carte disposte ordinatamente a mucchietti. Sul blocco della carta assorbente c’è un foglio dove, scritta di traverso, si legge una parola.

Siracusa “Scusate”
Thomas Deve averla scritta appena prima di… farlo.

Siracusa annuisce pensieroso. Guarda ancora una volta lo specchio scheggiato, poi il morto. Aggrotta leggermente le sopracciglia come se fosse perplesso. Va alla porta con la serratura forzata e si accerta che non c’era la chiave. Sul pavimento, non c’è. Si china sul cadavere e gli passa le mani sul corpo.

Siracusa Sì. Ha la chiave in tasca, Thomas.
Thomas Sembra tutto chiarissimo. Lo zio s’è chiuso dentro a chiave, ha scritto quel messaggio su un pezzo di carta e poi s’è sparato. Però non capisco perché vi abbia mandato a chiamare. Di cosa si trattava?
Siracusa Beh, è un po’ lungo da spiegare. Mentre aspettiamo le autorità competenti, forse, mister Quentin, vorrete informarmi su tutte le persone presenti stasera al mio arrivo?
Thomas Certo… naturalmente… Scusatemi. Vogliamo sederci? (Indicandogli il piccolo divano nell’angolo del locale) Allora, partiamo da Angela… mia zia, sapete. E Rosalind, mia cugina. Ma, di loro, sapete già. Poi l’altra ragazza, Agatha Queen: è qui ospite. C’era  il maggiore Wallace, vecchio amico di famiglia. Mister Fletcher., anche lui è un vecchio amico, oltre ad essere il legale di famiglia e via dicendo. Tutti e due i vecchietti erano innamorati di Angela quando era giovane, e le stanno ancora intorno con devozione. Ridicolo, ma abbastanza commovente. Poi c’è Richard Marlowe; il segretario del Vecchio – voglio dire, dello zio, – e miss Conan, che è qui ad aiutare a scrivere la storia dei Christie. Raccoglie e prepara il materiale storico per gli scrittori. Mi pare di averli citati tutti.
Siracusa Mi sembra di aver capito che avete sentito lo sparo che ha ucciso vostro zio.
Thomas Sì, precisamente. Abbiamo pensato a un tappo dì bottiglia di champagne, perlomeno, io ho pensato così. Agatha e miss Conan credevano che fosse stato lo scoppiettio di una marmitta, la strada è vicinissima, sapete?
Siracusa Quando è successo, questo?
Thomas Oh, circa alle otto meno dieci. Stout aveva appena fatto suonare il primo tocco di campana.
Siracusa E voi, dove vi trovavate quando lo avete sentito?
Thomas Nell’atrio. Stavamo ridendo… e anche discutendo capite, sulla direzione dalla quale proveniva quel rumore. Io sostenevo che veniva dalla sala da pranzo e Agatha che arrivava dal salotto. Miss Conan ha detto che, secondo lei, veniva dal piano di sopra e Stout diceva che arrivava dalla strada. Agatha ha detto: “Avete altre teorie?”. Io mi sono messo a ridere e ho risposto: “C’è sempre il delitto!” A ripensarci adesso, lo trovo abbastanza macabro.
Siracusa Nessuno ha sospettato che sir William potesse essersi suicidato con un colpo di pistola?
Thomas No, naturalmente no.
Siracusa Quindi non avete nessuna idea sul motivo per il quale avrebbe potuto uccidersi?
Thomas Oh, bene… non direi…
Siracusa Dunque avete un’idea?
Thomas Sì… beh… è difficile da spiegare. Naturalmente, non m’aspettavo che si uccidesse però, ammetto, non sono rimasto sorpreso. La verità è che lo zio era matto da legare, mister Siracusa. Lo sapevano tutti.
Siracusa Vi sembra che sia sufficiente, come spiegazione?
Thomas C’è gente che, quando non c’è con la testa, si spara un colpo!
Siracusa Una spiegazione semplicemente ammirevole.

Si rimette a girellare per la stanza, annusando la rosellina. Poi va verso la mensola e comincia ad esaminare i vari oggetti finché un bronzetto attira la sua attenzione e ne stacca qualcosa con l’unghia.

Thomas Cos’è?
Siracusa Niente d’importante. Una piccola scheggia di specchio.
Thomas Strano com’è stato crepato dal proiettile, lo specchio! Uno specchio rotto porta sfortuna. Povero, vecchio William… Suppongo che la sua fortuna sia durata un po’ troppo a lungo!
Siracusa Era un uomo fortunato, vostro zio?
Thomas Eccome! La sua fortuna era proverbiale. Tutto quello che toccava, si trasformava in oro! Se puntava su un brocco arrivava primo lasciando gli altri distanziati! Se investiva un capitale in una miniera quasi esaurita trovavano subito una vena d’oro! Era riuscito a cavarsela senza danni dalle situazioni più assurde e impossibili! Più d’una volta, ha avuto salva la vita per miracolo. A modo suo, era un simpatico vecchio, sapete? Certo, aveva girato per il mondo, ne aveva viste tante… più di molti altri suoi coetanei.
Siracusa Eravate affezionato a vostro zio, mister Quentin?
Thomas Oh, sì… ehm… sì, naturalmente. Sapete, qualche volta era un po’ faticoso. Era difficilissimo, vivere con lui, e via dicendo. Per fortuna io non ero obbligato a vederlo molto.
Siracusa E lui, vi era affezionato?
Thomas Non lo dava a vedere! Anzi, per così dire, si risentiva piuttosto della mia esistenza.
Siracusa Come mai, mister Quentin?
Thomas Non aveva figli e ciò lo addolorava molto. Era un fanatico della sua casata, della famiglia, della storia. Credo che gli scocciasse terribilmente sapere che, dopo di lui, i Christie si sarebbero estinti per sempre. Il blasone risale alla conquista dei Normanni, sapete! Il Vecchio era l’ultimo della famiglia. E presumo che, dal suo punto di vista, lo trovasse inconcepibile.
Siracusa Voi, personalmente, non condividevate la sua opinione?
Thomas Tutta questa infatuazione per il titolo nobiliare mi sembra un po’ fuori moda.
Siracusa Cosa avverrà del patrimonio?
Thomas Non ne ho idea. Può darsi che tocchi a me. Oppure può averlo lasciato a Rosalind. Spetterà ad Angela, fintanto che vive.
Siracusa Vostro zio non si è mai espresso su quali fossero le sue intenzioni?
Thomas Aveva un’idea a cui si era affezionato.
Siracusa Quale?
Thomas Che Rosalind e io dovessimo sposarci.
Siracusa Effettivamente, sembra un’idea molto conveniente.
Thomas Convenientissima. Solo che Rosalind, ecco… ha delle idee abbastanza ferme sulla propria vita. Badate, è una ragazza molto attraente e sa di esserlo. Non ha nessuna fretta di sposarsi.
Siracusa Ma voi, personalmente, mister Quentin sareste stato favorevole a questa idea?
Thomas Non vedo che difficoltà ci sia, oggigiorno, sposare una donna piuttosto che l’altra. Il divorzio è così facile. Se non si va d’accordo, la cosa più semplice è separarsi e ricominciare da capo.

Entrano Fletcher e Doyle

Doyle Salve, Thomas, sono addolorato per quello che è successo. È molto duro per voi tutti.
Siracusa Come state, capitano Doyle? Vi ricordate di me?
Doyle Sì, certo. (Stringendogli la mano) Così, ci siete voi, qui?

BUIO. E’ trascorso del tempo: quello necessario al medico legale e ai tecnici per fare le loro rilevazioni. In scena solo Doyle e Siracusa.

Siracusa Allora?
Doyle È morto da più di mezz’ora, ma non da oltre un’ora. Sir William è stato colpito da un proiettile che gli ha trapassato il cranio, partito da una pistola che si trovava a pochi centimetri dalla tempia destra. La pallottola gli ha attraversato il cervello ed è fuoriuscita. Tutto compatibile con la tesi del suicidio.  Poi il corpo si è accasciato sulla poltrona e la pistola gli è caduta di mano. Abbiamo il proiettile. Lo conserveremo per fare un confronto con l’arma. Sono lieto che il caso sia chiaro e non ci siano difficoltà.
Siracusa Siete certo che sia tutto così chiaro, Doyle?
Doyle Immagino che potreste trovare un po’ strano un piccolo particolare. Quando si è sparato, doveva essere leggermente piegato verso destra. Altrimenti la pallottola avrebbe colpito la parete sotto lo specchio invece di centrarlo in pieno.
Siracusa Una posizione scomoda per suicidarsi.
Doyle Oh, beh… la comodità… se volete farla finita… Solo le impronte del defunto sulla pistola. Bene, sembra tutto molto chiaro e limpido. Porta sbarrata, finestra chiusa, chiave in tasca del defunto. Tutto in regola… salvo una circostanza!
Siracusa E quale sarebbe, amico mio?
Doyle Voi… Cosa ci fate voi, qui?
Siracusa Vedete, ho ricevuto una lettera da sir William qualche settimana fa. Una strana lettera in cui non chiedeva. Dettava ordini.
Doyle (Ridacchiando) Un comando regale!
Siracusa Precisamente. Questo sir William non aveva neppure pensato che Jano Siracusa è una persona impegnata in mille affari! E che sarebbe stato estremamente improbabile che potessi mettere tutto da parte per precipitarmi da lui come un cagnolino ubbidiente… gratificato dal fatto di ricevere un incarico!
Doyle Però, se la causa della chiamata era urgente…
Siracusa Non lo era! Dovevo tenermi a sua disposizione in caso avesse avuto bisogno di me! Assurdo!
Doyle E perché non avete rifiutato?
Siracusa Istintivamente è stata la prima cosa che ho pensato. Ma riflettendoci… Mi pareva di sentire un vago puzzo di bruciato… Mi sembrava che un uomo, come avevo avuto modo di verificare dopo una breve indagine, che considerasse il mondo diviso in due parti, da una i Christie e dall’altra tutto il resto, potesse essere facilmente attaccabile…
Doyle Attaccabile?
Siracusa Una persona come lui è protetta, vero, da un’armatura… e che armatura! Quella dei crociati non era niente al confronto… un’armatura fatta di arroganza, orgoglio, amor proprio. Quest’armatura, in un certo senso è impenetrabile: i dardi, i dardi della vita di ogni giorno vi s’infrangono sopra senza intaccarla. Ma c’è un rischio: qualche volta un uomo, chiuso nell’armatura, non riesce neanche ad accorgersi d’essere attaccato. Da essa appesantito, sarà lento a vedere, lento a udire… più lento ancora a provare sentimenti.
Doyle E… cosa diceva nella lettera, se non sono indiscreto?
Siracusa Diceva che era sorto un problema che richiedeva di essere trattato con grande delicatezza e discrezione. Aveva motivo di credere d’essere vittima di una frode ma, per ragioni di famiglia, non voleva chiamare la polizia. Diceva, anche, che stava prendendo delle misure personali per trattare la faccenda ma che dovevo tenermi pronto a venire immediatamente non appena avessi ricevuto un telegramma. Infine non dovevo rispondere alla lettera. Ed ecco qua lettera e telegramma. (Li dà a Doyle che li verifica)
Doyle Molto interessante. Bisognerà approfondire questa storia. Direi che è connessa al suo suicidio.
Siracusa Condivido.
Doyle Dobbiamo controllare le persone che si trovano in casa.
Siracusa Posso già elencarveli. Prima del vostro arrivo ho chiesto a mister Quentin. Lady Christie, miss Christie, Simon Fletcher, il maggiore Wallace, miss Conan, miss Agatha Queen, mister Marlowe. Forse voi, capitano Doyle, conoscete questa gente?
Doyle Naturale, che so qualcosa di loro. Lady Christie è matta anche lei, più o meno come lo era il vecchio sir William. Si adoravano ed erano completamente pazzi. Lei è la creatura più distratta che sia mai esistita. La gente la prende in giro. Credo che lei lo sappia, ma non gliene importa niente. Non ha il minimo senso dell’umorismo.
Siracusa Miss Christie è la loro figlia adottiva, mi pare di aver capito, vero?
Doyle Sì.
Siracusa Una bellissima ragazza.
Doyle È straordinariamente attraente. Ha fatto girare la testa a quasi tutti i giovanotti della zona, qui. Prima dà l’impressione che ci stia, poi improvvisamente si fa beffe di tutti. Buona amazzone, due mani molto abili.
Siracusa Questo, al momento, non ci riguarda.
Doyle Ehm, no… forse, no… Bene, dunque, passiamo agli altri. Conosco il vecchio Wallace, naturalmente. Una specie di cavalier servente di lady Christie. È un amico di vecchia data. Si conoscono da sempre. Credo che lui e sir William fossero soci in un’impresa di cui Wallace era il direttore. Simon Fletcher credo di averlo visto una volta.
Siracusa Miss Conan?
Doyle Mai sentita nominare.
Siracusa Miss Agatha Queen?
Doyle Una ragazza piuttosto carina? L’ho vista in giro con Rosalind Christie ultimamente.
Siracusa Mister Marlowe?
Doyle È il segretario di Christie. Che resti fra noi: non mi è molto simpatico. Ha un aspetto abbastanza piacevole e lo sa. Non viene dalla crema della società, quello.
Siracusa È da molto che lavora per sir William?
Doyle Da circa due anni, mi pare.
Siracusa E non c’è nessun altro…?

È interrotto dall’ingresso del Tenente Poe

Poe (concitato) Buona sera, capitano Doyle. Ho sentito dire che sir William si era sparato e mi sono precipitato qui. Stout mi dice che è vero. Ma è inaudito! Non riesco a crederci!
Doyle Purtroppo è vero, Poe. Permette che vi presenti. Il capitano Poe, amministratore della proprietà di sir William. Mister Jano Siracusa, di cui forse avrete sentito parlare.
Poe Mister Jano Siracusa? Sono felicissimo di fare la vostra conoscenza! Perlomeno… (Tornando preoccupato) C’è qualcosa che… non funziona… in questo suicidio, forse, mister Siracusa?
Doyle Perché dovrebbe esserci qualcosa che non funziona, come dite voi?
Poe Lo dico perché c’è qui mister Siracusa. Oh, e anche perché questa storia sembra talmente inaudita!
Siracusa No, no, non sono qui per la morte di sir William. Mi trovavo già qui come ospite.
Poe Ah, capisco. Strano, che non abbia accennato alla vostra venuta quando abbiamo guardato insieme certi conti, nel pomeriggio.
Siracusa Avete usato due volte la parola “inaudito”, capitano Poe. Dunque siete così sorpreso di sentire che sir William si è ucciso?
Poe Moltissimo. Naturalmente era matto da legare; su questo sono tutti d’accordo. Eppure non riesco a immaginare come abbia pensato che il mondo potesse andare avanti senza di lui.
Siracusa Sì. Una giusta osservazione, questa.
Doyle Visto che siete qui, capitano Poe, volete accomodarvi e rispondere ad alcune domande?
Poe Certo, mister. (Si siede)
Doyle Quando avete visto sir William per l’ultima volta?
Poe Nel pomeriggio, poco prima delle tre. C’era qualche conto da verificare e la questione di un nuovo affittuario per una delle fattorie.
Doyle Per quanto tempo siete rimasto con lui?
Poe Mezz’ora, forse.
Doyle Rifletteteci bene, e ditemi se avete notato qualcosa di anomalo nel suo modo di comportarsi.
Poe No, non mi pare. Era, forse, un po’ agitato, ma non era una cosa insolita in lui.
Doyle Non era depresso?
Poe Anzi, sembrava di ottimo umore. Da un po’ si divertiva moltissimo a scrivere la storia della famiglia.
Doyle Da quanto tempo se ne occupava?
Poe Aveva iniziato sei mesi fa.
Doyle È allora che è arrivata miss Conan?
Poe No. È qui da circa due mesi, da quando lui ha scoperto che non ce l’avrebbe fatta da solo.
Doyle Dunque, secondo voi, si divertiva?
Poe Oh, enormemente! D’altronde, era certo che la cosa più importante al mondo, fosse la sua famiglia.
Doyle Quindi, per quello che ne sapete voi, sir William non aveva preoccupazioni di nessun genere?
Poe (Dopo una piccola pausa) No.
Siracusa Credete che sir William fosse preoccupato per sua figlia?
Poe (Imbarazzato) Sua figlia?
Siracusa Sì. È quello che ho detto.
Poe No, per quel che ne so io (asciutto).
Doyle Bene, vi ringrazio, Poe. Vi dispiacerebbe non allontanarvi, nel caso avessi qualche altra domanda da farvi?
Poe Certamente, mister. (Alzandosi) Non posso esservi utile in nient’altro?
Doyle Sì, potreste mandarci il maggiordomo. E, forse, potreste informarvi sulle condizioni di lady Christie: vorrei parlarle un momento, dopo, se non è troppo sconvolta. (Poe esce)
Siracusa Una personalità apprezzabile.
Doyle Sì, una brava persona, efficiente sul lavoro. È simpatico a tutti.

Entra Stout

Doyle Accomodatevi, Stout, ho parecchie domande da farvi, e immagino che l’accaduto sia stato un colpo molto grave per voi.
Stout (Sedendosi impacciato) Oh… sì… davvero. Grazie, mister.
Doyle Siete qui da parecchio tempo, eh?
Stout Sedici anni, mister, fin da quando sir William, ehm… è venuto a stabilirsi qui, per così dire.
Doyle Ah, sì, naturalmente! Il vostro padrone è stato un gran viaggiatore all’epoca!
Stout Sì mister. Ha fatto una spedizione al Polo e in tanti altri posti interessanti.
Doyle Dunque, Stout, sapreste dirmi quando avete visto il vostro padrone per l’ultima volta, stasera?
Stout Mi trovavo in sala da pranzo, mister, a controllare che i posti a tavola fossero ben disposti. La porta che dà nell’atrio era spalancata e ho visto sir William attraversare l’atrio e infilare il corridoio che porta allo studio.
Doyle Che ora poteva essere?
Stout Poco prima delle otto. Forse le otto meno cinque.
Doyle Ed è stata quella l’ultima volta che lo avete visto?
Stout Sì mister.
Doyle Avete sentito un colpo di pistola?
Stout Oh, sì, certo, mister, ma, naturalmente, allora non immaginavo… come avrei potuto supporlo?
Doyle Che cosa avete creduto che fosse?
Stout Ho pensato che si trattasse di un’automobile, mister. La strada passa vicinissimo al muro di cinta del parco. Oppure avrebbe potuto essere uno sparo nei boschi… un cacciatore di frodo, magari! Non mi sarei mai sognato…
Doyle Che ora poteva essere?
Stout Le otto e otto minuti esatti, mister.
Doyle Come potete stabilire il minuto esatto con tanta precisione?
Stout È facile, mister. Avevo appena dato il primo tocco di campana.
Doyle Il primo tocco di campana?
Stout Sì mister. Per ordine di sir William, si suonava un tocco di campana sette minuti prima dei due tocchi che chiamavano a cena. Era intransigente, mister, e ci teneva moltissimo che tutti fossero già riuniti in salotto quando si sentiva il secondo tocco di campana. Non appena suonato il secondo tocco, andavo in salotto, annunciavo la cena e tutti si trasferivano in sala da pranzo.
Siracusa Comincio a capire perché vi siete così sbalordito quando avete annunciato che la cena era pronta, stasera. Di solito, sir William si trovava in salotto anche lui?
Stout Non è mai capitato una sola volta che non ci fosse. È stato un colpo per me. Ho pensato…
Doyle E anche gli altri, di solito, si trovavano lì?
Stout (Tossendo) Chi era in ritardo a cena, mister, non veniva mai più invitato qui.
Doyle Uhm! Molto drastico.
Stout Sir William, mister, aveva uno chef che proviene dal personale di casa dell’imperatore di Moravia. Diceva sempre, mister, che la cena aveva la stessa importanza di un rito religioso.
Doyle E come si regolava con la sua famiglia?
Stout Lady Christie ci teneva molto a non turbarlo, mister, e perfino miss Rosalind non osava arrivare tardi a cena.
Siracusa Interessante!
Doyle Capisco. Quindi, giacché la cena era alle otto e un quarto, di solito suonavate il primo tocco alle otto e otto minuti, vero?
Stout Proprio così, mister… ma di solito non era così. La cena, normalmente, era servita alle otto. Questa sera sir William aveva ordinato che la cena fosse ritardata di un quarto d’ora perché aspettava una persona che sarebbe arrivata con l’ultimo treno. (Abbozza un inchino verso Siracusa)
Doyle Quando il vostro padrone è entrato nello studio, vi è sembrato eccitato o preoccupato?
Stout Non saprei, mister. Era troppo lontano perché potessi capire qualcosa dalla sua espressione. Ho semplicemente notato che era lui, tutto qui.
Doyle Era solo, quando è andato verso lo studio?
Stout Sì, mister.
Doyle Più tardi, nessun altro è andato nello studio?
Stout Non saprei, mister. Dopo sono andato in dispensa e ci sono rimasto finché non ho dovuto suonare la campana, alle otto e otto minuti.
Doyle È stato a quel punto che avete sentito lo sparo?
Stout Sì, mister.
Siracusa Ci sono stati altri che hanno sentito lo sparo?
Stout Sì mister. Mister Thomas, miss Queen e miss Conan.
Doyle Queste persone si trovavano nell’atrio?
Stout Miss Conan è arrivata dal salotto e miss Queen con mister Thomas scendevano le scale in quel momento.
Siracusa Si è parlato dello sparo?
Stout Ecco, mister, mister Thomas ha domandato se c’era champagne a cena. Io gli ho risposto che avremmo servito sherry, vino bianco del Reno e vino rosso di Toscana.
Siracusa Aveva creduto che si trattasse del tappo di una bottiglia di champagne?
Stout Sì, mister.
Siracusa Ma nessuno ha dato importanza alla cosa?
Stout Oh, no, mister. Sono andati tutti in salotto parlando e. ridendo.
Siracusa Dov’erano le altre persone della famiglia?
Stout Non saprei, mister.
Doyle (Mostrandola mentre parla) Sapete niente di questa pistola?
Stout Oh, sì, mister. Apparteneva a sir William. La teneva sempre nel cassetto del suo scrittoio, qui, in questa stanza.
Doyle Era carica, di solito?
Stout Non potrei dirlo con certezza, mister.
Doyle (Riponendo la pistola) E adesso, Stout, vi farò una domanda molto delicata. Spero che mi risponderete con tutta la sincerità possibile. “Conoscete qualche motivo che avrebbe potuto provocare il suicidio del vostro padrone?”
Stout No mister. Nessuno.
Doyle Sir William non è stato un po’ strano negli ultimi tempi? Non era depresso? Preoccupato?
Stout (Tossicchiando) Perdonatemi se lo dico, mister, ma sir William era sempre un po’ strano, per così dire, agli occhi di chi non lo conosceva. Era un uomo estremamente originale.
Doyle Sì, sì, capisco.
Stout Le persone che non lo conoscevano, mister, non potevano comprendere sempre sir William.
Doyle Lo so. Lo so. Ma non c’è stato niente che avreste potuto definire insolito?
Stout (Esitando) Credo, mister, che sir William fosse angustiato per qualche cosa.
Doyle Angustiato e depresso?
Stout Non direi depresso, mister. Ma angustiato e preoccupato, sì.
Doyle Avete un’idea di cosa lo preoccupava?
Stout No, mister.
Doyle Poteva essere una persona in particolare, per esempio?
Stout Non lo potrei dire, mister. Comunque, si trattava soltanto di una mia impressione.
Siracusa Vi ha sorpreso il suo suicidio?
Stout Moltissimo, mister. È stato un colpo tremendo. Non avrei mai immaginato una cosa del genere.
Doyle Bene, Stout, credo che sia tutto. Siete certo che non avete nient’altro da segnalarci, nessun incidente insolito, per esempio, che può essere capitato ultimamente?
Stout (Alzandosi e negando) Non c’è stato niente, assolutamente niente, mister.
Doyle Allora potete andare.
Stout Grazie, mister.

Ritirandosi verso la porta, Stout si fa da parte.

Stout Lady Christie.

Lady Christie entra nella stanza come se fluttuasse nell’aria, senza sfiorare il suolo, camminando. Indossa un indumento di foggia orientale, di seta viola e arancione, avvolto strettamente intorno al corpo. La sua faccia è serena, i modi calmi e misurati. Doyle scatta in piedi.

Lady Mi hanno detto che avete chiesto di me, e sono venuta.
Doyle Vogliamo cambiare stanza? Dev’essere estremamente penoso per voi, stare in questo studio.
Lady (Scuotendo la testa e andandosi a sedere) Oh, no, che importanza ha?
Doyle Siete molto forte, lady Christie, a non badare ai vostri sentimenti. So che colpo terribile dev’essere stato e…
Lady (Interrompendolo) In principio, è stato senz’altro uno shock. Ma vedete, in realtà non esiste la Morte, si tratta solo di un Mutamento. Anzi, in questo preciso momento William si trova proprio dietro la vostra spalla sinistra. Lo vedo con chiarezza… Non ci credete, naturalmente! Sono pochissime le persone disposte a farlo. Per me il mondo dello spirito è non meno concreto di questo. Ma, vi prego, fatemi pure tutte le domande che volete e non preoccupatevi di addolorarmi. Non sono afflitta, assolutamente. Vedete, ogni cosa dipende dal Fato. Non possiamo sfuggire al nostro Karma. Nessuno di noi lo può. Tutto quadra – lo specchio – ogni altra cosa.
Siracusa Lo specchio, milady?
Lady Sì. È scheggiato, vedete. Un simbolo! Conoscete quella poesia di Tennyson? La leggevo da ragazzina, per quanto, com’è logico, allora non ne afferrassi il significato esoterico. “Lo specchio incrinato da parte a parte. — La maledizione mi ha colpito! — gridò la Signora di Shalott”. La stessa cosa è successa a William. La Maledizione lo ha colpito improvvisamente. Sapete che, secondo me, molte antiche famiglie hanno una maledizione… Lo specchio incrinato. Lui sapeva di essere perduto! La maledizione era arrivata.
Siracusa Però, milady, non è stata una maledizione a incrinare quello specchio ma la pallottola di una rivoltella!
Lady Non cambia nulla, in realtà… È stato il Fato.
Siracusa Ma vostro marito si è sparato un colpo.
Lady (Sorridendo con indulgenza) Ovviamente, non avrebbe dovuto farlo. Ma William è sempre stato impaziente. Non sapeva mai aspettare. Era giunta la sua ora… e lui le è andato incontro. È tutto così semplice, alla fine.
Doyle (Schiarendosi la gola) Quindi non siete rimasta sorpresa che vostro marito si fosse ucciso? Vi attendavate che succedesse qualcosa del genere?
Lady Oh, no! Non sempre si può prevedere il futuro. William, naturalmente, era un uomo estremamente singolare. Era diversissimo da chiunque altro. Era uno dei Grandi tornato a nascere. E’ un po’ di tempo che lo so. E credo che lo sapesse anche lui. Trovava fastidioso adeguarsi alle piccole sciocche usanze della vita di ogni giorno. (Guardando sopra la spalla di Doyle) Adesso sta sorridendo. E pensa come siamo stupidi noi tutti. È la verità. Proprio come bambini. Pretendere che la vita sia reale e che abbia importanza… La vita è solo una delle Grandi Illusioni.
Doyle (Disperato) Non potete aiutarci in nessun modo per quel che riguarda la causa del suicidio di vostro marito?
Lady Ci sono forze che ci fanno muovere… ci spingono. Voi non potete capire. Vi muovete soltanto su un piano materiale.
Siracusa (tossendo) Parlando del piano materiale, avete idea, milady, del modo in cui vostro marito ha diviso il suo denaro?
Lady (Spalancando gli occhi sdegnosa) Denaro? Io non penso mai al denaro.
Siracusa A che ora siete scesa per la cena, stasera?
Lady Ora? Cos’è il Tempo? Infinito, ecco la risposta. Il tempo è infinito.
Siracusa Però vostro marito, milady, aveva certe sue rigide opinioni riguardo al tempo… e soprattutto, a quanto mi dicono, riguardo all’ora della cena.
Lady Caro William. Era proprio sciocco in questo. Ma lo rendeva contento. Così nessuno di noi arrivava mai in ritardo.
Siracusa Eravate in salotto, milady, quando è suonato il primo tocco di campana?
Lady No, in quel momento ero nella mia camera.
Siracusa Vi ricordate chi c’era in salotto, quando siete scesa?
Lady Quasi tutti, mi pare, serve a qualcosa?
Siracusa Probabilmente, no. Ma c’è qualcos’altro. Vi ha mai detto vostro marito che sospettava di essere derubato?
Lady Derubato? No, non credo.
Siracusa Derubato, truffato… oggetto di frode in qualche modo?
Lady No… no… non mi pare… William si sarebbe infuriato terribilmente se qualcuno avesse osato fare una cosa simile.
Siracusa Ad ogni modo, non vi ha detto niente del genere?
Lady No… no. Me ne sarei ricordata…
Siracusa Quando è stata l’ultima volta che avete visto vivo vostro marito?
Lady Si è affacciato in camera mia. Come al solito, mentre scendeva prima della cena. C’era la mia cameriera. Si è semplicemente limitato a dire che scendeva.
Siracusa Di cosa ha parlato, particolarmente, nelle ultime settimane?
Lady Oh, la storia della famiglia. Procedeva bene. Ha scoperto che quella buffa donnetta, miss Conan, era un aiuto preziosissimo. Gli faceva le ricerche al British Museum, e via dicendo. Ha lavorato con lord Blaster per il suo libro, sapete? Ed era molto discreta, cioè non andava a scovare i fatti poco gradevoli. In fondo, esistono antenati che si preferisce lasciare nell’oblio. William era molto sensibile. E poi, miss Conan aiutava anche me. Mi ha procurato moltissime informazioni su Hatshepsut. Io sono una reincarnazione di Hatshepsut, sapete? Prima di essere regina dell’Egitto antico ero una sacerdotessa nell’Atlantide.
Doyle (Agitandosi leggermente sulla sedia) Ehm… ehm… molto interessante. Bene, credo proprio che sia tutto, lady Christie. E’ stata molto gentile.
Lady (Avvolgendosi i paludamenti orientali e alzandosi) Buona notte. (Poi, spostando gli occhi verso un punto situato dietro Doyle) Buona notte, caro William. Vorrei che tu potessi venire, ma so che devi stare qui. (E rivolgendosi agli altri due) Bisogna rimanere nel posto dove si è trapassati almeno per ventiquattro ore. Ci vuole un po’ di tempo prima di potersi muovere liberamente e comunicare.

Esce lentamente dallo studio.

Doyle (Asciugandosi la fronte) Perbacco, è molto più matta di quel che pensavo. Ma ci crede sul serio a tutte quelle idiozie?
Siracusa (Pensieroso) Può darsi che le trovi utili. In questo momento ha bisogno di crearsi un mondo immaginario in modo da sfuggire alla dura realtà della morte del marito.
Doyle Secondo me, sarebbe da chiudere in un manicomio. Un’accozzaglia di assurdità senza una sola parola sensata.
Siracusa No, no, amico mio. La cosa interessante è che in mezzo a tutte quelle fantasie, di tanto in tanto, manifesta un giudizio molto acuto e centrato. Lo ha mostrato parlando del tatto rivelato da miss Conan nel non insistere sulla storia di certi antenati poco raccomandabili. Credetemi, lady Christie non è una stupida. (Alzandosi e passeggiando per la stanza) Ci sono certe cose in questa storia che non mi piacciono. Proprio così, non mi piacciono affatto.
Doyle Parlate del motivo del suicidio?
Siracusa Suicidio, suicidio! E’ tutto sbagliato, vi dico. Sbagliato da un punto di vista psicologico. Come si considerava Christie? Un gigante, una persona immensamente importante, il centro dell’universo! Volete che un uomo simile si distrugga? No, di certo! È molto più probabile che sia lui a distruggere qualcun altro, qualche miserabile, schifoso essere umano, minuscolo come una formica, che ha osato dargli fastidio… Può considerare necessario, anzi encomiabile, un atto del genere! Ma l’autodistruzione? La distruzione di un simile Io?
Doyle Tutte bellissime cose, Siracusa. Ma gli indizi sono abbastanza chiari. Porta chiusa, chiave in tasca. Finestra chiusa e sbarrata. So che queste cose succedono nei libri… però non mi è mai capitato di incontrarle nella vita reale. Nient’altro?
Siracusa Ma sì, certo che c’è qualcos’altro. (Sedendosi su una seggiola) Eccomi qui. Io sono Christie. Seduto al mio scrittoio. Deciso a suicidarmi perché… perché… diciamo così, ho scoperto qualcosa di terribilmente disonorevole per il nome della casata. Non molto convincente, ma dovremo accontentarci. Ebbene! Cosa faccio? Scarabocchio su un foglio di carta la parola “Scusate”. Sì, è possibilissimo. Poi apro il cassetto dello scrittoio, tiro fuori la pistola che vi conservo, la carico, se non lo è già, e poi… mi accingo a uccidermi? No, prima giro la poltrona… così, e mi chino un po’ verso destra… così… e poi… e poi mi porto la pistola alla tempia e sparo! (Balzando in piedi di scatto e girandosi improvvisamente) Vi chiedo se tutto questo ha un senso, secondo voi? Perché girare la poltrona? Se, per esempio, su quella parete fosse stato appeso un quadro, be’, allora sì che potrebbe esserci una spiegazione! Magari un ritratto che un uomo morente poteva desiderare contemplare per l’ultima volta, come l’ultima cosa della terra su cui i suoi occhi potevano posarsi, ma non la tenda di una finestra… ah no, questo non ha senso.
Doyle Potrebbe aver provato il desiderio di guardar fuori dalla finestra. L’ultima occhiata alla sua proprietà.
Siracusa Caro amico, dubitate anche voi di quello che dite. Anzi, sapete benissimo che è assurdo. Alle otto e otto minuti, c’era buio, e comunque, le tende erano chiuse. No, ci dev’essere qualche altra spiegazione…
Doyle Ce n’è soltanto una, da quel che riesco a capire. William Christie era pazzo. (Alzandosi) Venite. Andiamo a interrogare gli altri. Può darsi che riusciamo a sapere qualcosa da loro.

II ATTO

La scena si svolge fuori dallo studio che sarà, quindi, celato dal contro-sipario che ne rappresenta la quarta parete. Sono in scena Fletcher, Doyle e Siracusa.

Fletcher Ammetto che il suicidio di sir William è stato un grande shock per me. Non avrei mai creduto possibile che sir William fosse uomo da togliersi la vita. Non so niente su ciò che potrebbe aver causato un’azione simile. Sir William era soprattutto un vecchio amico. Lo conoscevo fin da ragazzo. E direi che la vita gli è sempre piaciuta molto.
Doyle Date le circostanze, mister Fletcher, devo pregarvi di essere molto schietto. Vi erano noti qualche segreta preoccupazione o dolore nella vita di sir William?
Fletcher No. Aveva qualche seccatura di poco conto, come tutti, ma nulla di serio.
Doyle Nessuna malattia? Nessun contrasto fra lui e la moglie?
Fletcher No. Sir William e lady Christie si adoravano.
Doyle Mi sembra che lady Christie abbia delle opinioni abbastanza strane.
Fletcher (Sorridendo indulgente) Bisogna essere magnanimi sulle fantasie delle mister.
Doyle Vi occupate degli affari legali di sir William?
Fletcher Sì, il mio studio, Fletcher, Wells e Hume, lavora per la famiglia Christie da oltre cent’anni.
Doyle Non ci sono stati… scandali nella famiglia Christie?
Fletcher (Sorpreso) Prego?
Doyle Signor Siracusa, volete mostrare a mister Fletcher la lettera che mi avete fatto vedere?

In silenzio, Siracusa si alza e consegna a Fletcher, con un piccolo inchino, la lettera. Fletcher la legge e la sua sorpresa aumenta.

Fletcher Una lettera singolare, molto singolare. Adesso comprendo il motivo della vostra domanda. No, non mi risulta niente che giustificasse l’invio di una lettera simile.
Doyle Sir William non vi aveva accennato a questa faccenda?
Fletcher Assolutamente, no. Trovo molto strano che non l’avesse fatto.
Doyle Era abituato a confidarsi con voi?
Fletcher Credo che sapesse di poter contare sul mio punto di vista.
Doyle E non avete la minima idea su quale argomento la lettera può riferirsi?
Fletcher Non vorrei fare qualche supposizione… azzardata.
Doyle E ora, forse, mister Fletcher, potreste dirci come sir William ha suddiviso il suo patrimonio?
Fletcher Certamente. Non ho nulla da obiettare. Dunque, sir William ha lasciato alla moglie una rendita annua di seimila sterline, a carico del patrimonio, e la scelta fra la casa di famiglia o quella di città in Freedown Square, qualora dovesse preferirla. Poi altre eredità poco importanti. Il resto del patrimonio va alla figlia adottiva Rosalind, a condizione che l’eventuale marito assuma il nome di Christie.
Doyle Non è stato lasciato niente al nipote, Thomas Quentin?
Fletcher Sì, erediterà cinquemila sterline.
Doyle Ne consegue che sir William era un uomo facoltoso?
Fletcher Era estremamente ricco. Aveva un grosso patrimonio personale, oltre a quello di famiglia. Ovviamente le sue condizioni non erano più floride come in passato giacché aveva perduto parecchi soldi in una certa società, la Ri.M.P.A., Ricerca Minerali Poveri da Arricchire, nella quale aveva investito una grossa somma di denaro essendo stato persuaso dal maggiore Wallace, suo vecchio amico.
Doyle Un consiglio non molto saggio?
Fletcher Gli ufficiali in pensione fanno sempre dei pasticci quando si occupano di operazioni finanziarie. Ho scoperto che diventano ancor più creduloni delle vedove, e non dico poco!
Doyle Però, questi cattivi investimenti non hanno intaccato gravemente il reddito di sir William, vero?
Fletcher No, no, era ancora un uomo ricchissimo.
Doyle Quando è avvenuta quell’operazione?
Fletcher Un paio di anni fa.
Siracusa Le disposizioni testamentarie non penalizzano forse un po’ troppo mister Thomas Quentin, nipote di sir William? Dopo tutto, è il parente più stretto di sir William.
Fletcher Bisogna anche considerare una certa parte di storia della famiglia.
Siracusa Quale…?

Fletcher esita a procedere.

Doyle Credeteci, da fastidio anche a noi andare a rivangare gli antichi scandali o qualcosa del genere. Ma bisogna pur dare una spiegazione a questa lettera di sir William a mister Siracusa!
Fletcher Vi assicuro che non c’è niente di scandaloso nella spiegazione del comportamento di sir William nei confronti del nipote. Si tratta semplicemente di questo: sir William dava parecchio importanza alla sua posizione di capo della famiglia. Aveva un fratello e una sorella minori di lui. Il fratello, Arthur Christie, rimase ucciso in guerra. La sorella, Agatha, si sposò e sir William contrastò quel matrimonio. Lui era convinto che Agatha avrebbe dovuto ottenere il suo consenso prima di sposarsi. Secondo la sua opinione, la famiglia del capitano Quentin non aveva i titoli per imparentarsi con una Christie. La sorella snobbò questo suo atteggiamento. Come risultato, sir William ha sempre mostrato una certa antipatia per il nipote. Credo che sia stata proprio questa antipatia a provocare la sua decisione di adottare un bambino.
Doyle Non aveva speranze di avere figli propri?
Fletcher No. Dopo un anno di matrimonio nacque un bambino morto. I medici dissero che lady Christie non avrebbe più potuto averne altri. Circa due anni dopo, sir William adottò Rosalind.
Siracusa Chi era miss Rosalind? Con quali criteri hanno deciso di scegliere lei?
Fletcher Credo che fosse la figlia di un lontano parente.
Siracusa Questo, l’avevo intuito (Guardando verso la parete dalla quale pende il ritratto di un antenato) Si vede subito che appartiene alla stessa casata.
Fletcher (Seccamente) Ha ereditato anche il carattere.
Siracusa Posso immaginarlo. Com’erano i rapporti fra lei e il padre adottivo?
Fletcher Più o meno come potete immaginare. Più di una volta c’è stato un violento scontro delle loro due volontà. Ma, a dispetto delle discussioni, credo che sotto sotto, ci fosse una discreta armonia.
Doyle Nonostante ciò, era causa di parecchie ansie?
Fletcher Incessantemente. Ma, posso assicurarvi, non fino al punto di spingerlo al suicidio
Siracusa Ah, no, quello no. Sono d’accordo. Non ci si fa saltare le cervella perché la propria figlia non si sottomette! E così, miss eredita! Sir William non ha mai pensato di cambiare il testamento?
Fletcher Ehm, ehm! (Tossicchiando) Effettivamente, al mio arrivo qui – due giorni fa – avevo ricevuto istruzioni da sir William di preparare la bozza di un nuovo testamento.
Doyle Come sarebbe? (Avvicinandosi un poco la sedia) Non ci avevate detto niente di questo!
Fletcher Vi siete semplicemente limitato a domandarmi i termini del testamento di sir William. E vi ho dato le relative risposte. Il nuovo testamento non era ancora stato ultimato… e tantomeno firmato.
Doyle Quali erano le clausole? Potrebbe fornirci qualche indicazione sulla salute mentale di sir William.
Fletcher Nell’insieme, erano le stesse dell’altro, però miss Christie avrebbe ottenuto l’eredità solo sposando mister Thomas Quentin.
Siracusa Aha! Qui c’è una differenza sostanziale.
Fletcher Non ho condiviso questa clausola, ed ho sentito il dovere di evidenziargli che poteva essere impugnata con successo. La Corte non approva questi lasciti sotto condizione. Tuttavia sir William era decisissimo.
Siracusa E se miss Christie o mister Quentin si fossero rifiutati di aderirvi?
Fletcher Se mister Quentin non era disposto a sposare miss Christie, allora i soldi andavano a lei incondizionatamente. Ma se lui era disposto ad accettare e lei rifiutava, era mister Quentin a beneficiarne.
Doyle Strana faccenda.
Siracusa Ma cosa c’è dietro a questa clausola? Cos’aveva in mente sir William quando ha stabilito così? Dev’esserci stato qualcosa di molto preciso… Secondo me, doveva esserci l’ombra di un altro uomo… un uomo che a lui dispiaceva. Credo, mister Fletcher, che voi conosciate il nome di quell’uomo.
Fletcher Credetemi, mister Siracusa, ne sono all’oscuro.
Siracusa Però potreste tirare a indovinare.
Fletcher Non lo faccio mai. (Pulendosi gli occhiali con un fazzoletto) Avete altre domande?
Siracusa Al momento, no… Per ciò che mi riguarda.
Doyle Grazie, mister Fletcher, credo che sia tutto. Se è possibile, vorrei parlare con miss Christie.
Fletcher Certamente. È di sopra, credo, con lady Christie.
Doyle Oh, bene, allora forse, sentirò prima… come-si chiama… Marlowe, e quella donna che si occupa della storia della famiglia.
Fletcher Sono entrambi in biblioteca. Vado ad avvertirli. (Esce)
Doyle Che faticaccia! Cavare un’informazione da questi uomini di legge così ligi alla burocrazia e così rigidi, fa sudare sette camicie. Sembra che al centro di tutta questa storia ci sia la ragazza.
Siracusa Si direbbe così… già.

Entra Marlowe

Doyle Ah, ecco che arriva Marlowe… Dunque, mister Marlowe, vorremmo rivolgerle qualche domanda.
Marlowe Certamente, capitano Doyle. Sono a vostra disposizione.
Doyle Bene. Dunque, prima di tutto, per andare direttamente al nocciolo, avete qualche idea personale sul suicidio di sir William?
Marlowe Nessuna, assolutamente. Per me è stato un grandissimo shock.
Doyle Avete sentito lo sparo?
Marlowe No, mi trovavo probabilmente in biblioteca in quel momento, per quanto riesca a ricordare. Sono sceso un po’ prima del solito e sono andato in biblioteca a consultare una notizia. La biblioteca si trova proprio dalla parte opposta della casa rispetto allo studio, quindi non avrei potuto sentire niente.
Siracusa C’era qualcuno con voi in biblioteca?
Marlowe Nessuno.
Siracusa Non avete idea di dove potessero trovarsi in quel momento gli altri?
Marlowe In gran parte dovevano essere di sopra a cambiarsi, direi.
Siracusa Quando siete andato in salotto?
Marlowe Poco prima che arrivasse mister Siracusa. Ormai c’erano tutti, salvo sir William, naturalmente.
Siracusa Vi è sembrata strana la sua assenza?
Marlowe Sì, effettivamente mi ha colpito. Di solito, era sempre in salotto quando il primo tocco di campana non era ancora suonato.
Siracusa Avete notato se sir William si comportasse insolitamente negli ultimi tempi? Se era preoccupato, ansioso o depresso?
Marlowe No, non mi pare. Un po’… ecco, preoccupato, forse.
Siracusa Non pareva afflitto per qualcosa in particolare?
Marlowe Oh, no.
Siracusa Niente… preoccupazioni finanziarie di nessun genere?
Marlowe Era piuttosto preoccupato per la situazione di una società, la Ri.M.P.A., per esser precisi.
Siracusa Cosa ne diceva, esattamente?
Marlowe Be’… in effetti… quel che diceva era questo: “II vecchio Wallace è un idiota o un farabutto. Conoscendo la sua onestà, suppongo che sia un idiota. Bisogna che non lo maltratti, per rispetto ad Angela”.
Siracusa E perché diceva… “per rispetto ad Angela”?
Marlowe Ecco, vedete, lady Christie era molto affezionata al maggiore Wallace, il quale l’adorava come un cagnolino.
Siracusa Sir William non era… per nulla geloso?
Marlowe Geloso? Sir William, geloso? Non sapeva neanche cosa volesse dire. Figuriamoci, non gli sarebbe mai passato per la mente che qualcuno potesse preferire un altro uomo a lui! Capite che un pensiero del genere sarebbe inconcepibile.
Siracusa Non vi era molto simpatico, mi pare, sir William Christie, vero?
Marlowe (Imbarazzato) Oh, sì, che lo era. Solo che… certe cose sembrano un po’ ridicole ai nostri giorni!
Siracusa Quali cose?
Marlowe Il lignaggio, tanto per cominciare, se volete! Quest’adorazione per gli antenati, e l’arroganza. Sir William era un uomo molto capace sotto parecchi punti di vista, ma lo sarebbe stato ancora di più se non si fosse occupato tanto di se stesso e del proprio egoismo.
Siracusa Sua figlia era d’accordo con voi?
Marlowe (Ancora più imbarazzato) Direi che miss Christie ha delle idee moderne! Naturalmente, non mi sarei permesso di discutere suo padre con lei!
Siracusa Eppure la gioventù d’oggi mette in discussione i propri padri! Fa parte di questo spirito nuovo criticare i genitori!
Doyle Tutto qui? Nessuna preoccupazione finanziaria? Sir William non aveva mai parlato di qualcuno che lo avesse truffato o che gli avesse fatto un sopruso!
Marlowe Truffato? Sopruso? Oh, no.
Doyle Voi, personalmente, eravate in buoni rapporti con lui?
Marlowe Certamente. Perché non avrei dovuto esserlo?
Doyle Sono io che faccio le domande, mister Marlowe.
Marlowe (Rabbuiandosi) Ero in ottimi rapporti.
Doyle Sapevate che sir William aveva scritto a mister Siracusa, chiedendogli di intervenire?
Marlowe No.
Doyle Sir William scriveva personalmente le proprie lettere?
Marlowe No, di solito le dettava a me.
Doyle Però, in questo caso, non lo ha fatto?
Marlowe No.
Doyle E sapete per quale motivo?
Marlowe Non riesco ad immaginarlo.
Doyle Non riuscite a sospettare nessuna ragione per la quale ha preferito scrivere di persona proprio questa lettera?
Marlowe No, non ci riesco.
Doyle Ah! Piuttosto singolare… Quando avete visto sir William per l’ultima volta?
Marlowe Poco prima di salire a cambiarmi per la cena. Gli ho portato delle lettere da firmare.
Doyle Come si è comportato in quel momento?
Marlowe Era normalissimo. Anzi ho avuto l’impressione che si autocompiacesse per qualche motivo.
Siracusa Ah! Dunque avete avuto questa impressione? Eppure, poco dopo, s’è sparato. Non vi pare strano?
Marlowe Vi sto solo chiarendo le mie impressioni.
Siracusa Sì, sì. Sono molto utili. Probabilmente, siete stato l’ultimo a vedere sir William vivo.
Marlowe Stout è stato l’ultimo a vederlo.
Siracusa A vederlo, ma non a parlargli.
Doyle A che ora, più o meno, siete salito a cambiarvi?
Marlowe Alle sette e cinque.
Doyle Che cosa stava facendo sir William?
Marlowe Io l’ho lasciato nello studio.
Doyle Di solito, quanto tempo ci metteva a cambiarsi?
Marlowe Normalmente gli occorrevano tre quarti d’ora.
Doyle Quindi, se la cena era fissata per le otto e un quarto, probabilmente sarebbe salito a cambiarsi verso le sette e mezza, vero?
Marlowe È molto probabile.
Doyle Voi, siete andato a cambiarvi presto?
Marlowe Sì, ho pensato di cambiarmi e poi di scendere in biblioteca a controllare quella notizia di cui vi ho già detto.
Doyle Bene, penso che per il momento basti. Volete mandar qui miss Conan?

Marlowe esce e dopo qualche secondo entra miss Conan. Si siede e guarda interrogativamente prima l’uno e poi l’altro.

Doyle Tutto questo è molto… ehm… triste, miss Conan.
Conan Molto triste, davvero.
Doyle Quando… siete arrivata in questa casa?
Conan Più o meno due mesi fa. Sir William si consultò con un suo amico del British Museum… il maggiore Van Dine… il quale mi ha raccomandata. Ho svolto parecchio lavoro di ricerca storica.
Doyle Avete trovato sir William difficile come persona con cui rapportarsi?
Conan Oh, non direi. Ovviamente bisognava assecondarlo un pochino. Ma sono convinta che, con gli uomini, bisogna sempre farlo.
Doyle Eravate incaricata di aiutare sir William nella stesura del libro che stava scrivendo?
Conan Sì.
Doyle In cosa consisteva questo lavoro?
Conan Consisteva nella compilazione del libro! Io facevo le ricerche, prendevo appunti e ordinavo il materiale. E poi, successivamente, riesaminavo quello che sir William aveva scritto.
Siracusa Dovete aver esercitato molto tatto, miss.
Conan Tatto e fermezza. Occorrono entrambi.
Siracusa Sir William sopportava la vostra… fermezza?
Conan Oh, affatto! Naturalmente l’applicavo sotto un’altra forma: gli lasciavo intendere che non doveva preoccuparsi di tutti i piccoli dettagli.
Siracusa Oh, sì, capisco.
Conan Non era difficile, in realtà. Sir William si poteva facilmente controllare, bastava prenderlo per il verso giusto.
Siracusa Ora, miss Conan, mi chiedo se vi è nota qualcosa che possa chiarire un po’ questa tragedia?
Conan Temo di no. Vedete, com’era ovvio, non si sarebbe confidato con me. Io ero, in sostanza, una sconosciuta. Credo che fosse troppo orgoglioso per parlare con qualcuno dei problemi familiari.
Siracusa Ma credete che sia stato qualche problema familiare a provocarne il suicidio?
Conan Certo! Perché, c’è qualche altro motivo?
Siracusa Voi siete sicura che fosse afflitto da qualche preoccupazione di natura familiare?
Conan So che era profondamente preoccupato.
Siracusa Oh, lo sapete?
Conan Ma, certo!
Siracusa Ditemi, ve ne ha parlato lui di questo?
Conan Non in modo esplicito.
Siracusa Cosa diceva?
Conan Dunque, vediamo… Mi sono accorta che non mi ascoltava…
Siracusa Un momento. Scusi. Questo quando è accaduto?
Conan Oggi, nel pomeriggio. Solitamente si lavorava insieme dalle tre alle cinque.
Siracusa Prego, continuate.
Conan Come stavo dicendo, sir William sembrava che faticasse a concentrarsi… anzi, l’ha perfino riconosciuto aggiungendo che aveva molte cose gravi che gli occupavano il cervello. E ha detto – dunque, vediamo – qualcosa come… (naturalmente, non giuro che abbia usato le stesse parole): “È terribile, miss Conan, che il disonore si debba abbattere su una famiglia che è stata tra le più nobili del paese”
Siracusa E voi, cos’avete risposto?
Conan Oh, soltanto qualcosa che lo tranquillizzasse. Credo di aver osservato che in ogni generazione ci sono persone deboli di carattere ma che i loro errori erano spesso ignorati dai posteri.
Siracusa E queste parole lo hanno calmato?
Conan Più o meno. Siamo tornati a sir Peter Christie. Avevo trovato qualcosa di molto interessante su questo personaggio in un manoscritto dell’epoca. Però sir William si è nuovamente distratto e alla fine, ha detto di sospendere il lavoro per quel pomeriggio. Affermava di aver subito uno shock.
Siracusa Uno shock?
Conan Così ha detto. Naturalmente, non gli ho fatto domande. Mi sono limitata a rispondere: “Mi spiace, sir William”. Poi mi ha chiesto di avvertire Stout che sarebbe arrivato mister Siracusa col treno delle sette e cinquanta, di far spostare la cena alle otto e un quarto, e di andarlo a prendere in macchina.
Siracusa Vi chiedeva abitualmente di dare queste disposizioni?
Conan Beh… no… di solito era mister Marlowe ad occuparsene. Io mi limitavo al lavoro letterario. Non ero certo una segretaria!
Siracusa Pensate che ci fosse un motivo specifico per cui sir William demandasse a voi questo compito, invece di incaricare mister Marlowe?
Conan Può darsi, al momento non ci ho pensato. Credo, però, che si trattasse di una questione di comodità. Ma, ripensandoci, è vero che mi chiese di non farne parola con nessuno dell’arrivo di mister Siracusa. Doveva essere una sorpresa, mi disse.
Siracusa Ah, disse così? Molto curioso, molto interessante. E voi, lo avete detto a qualcuno?
Conan No, di certo, mister Siracusa! Ho dato le disposizioni a Stout dicendo che c’era un mister che sarebbe arrivato a quell’ora.
Siracusa Sir William aggiunse altro che avrebbe potuto chiarire meglio la situazione?
Conan No… non mi pare… era molto agitato… ricordo che, mentre stavo per uscire, disse: “Per quanto, ormai, il suo arrivo non può servire a nulla. È troppo tardi”.
Siracusa E non avete idea di quel che volesse dire, con questo?
Conan (Con indecisione) N…no.
Siracusa “Troppo tardi”. Ha detto proprio così? “Troppo tardi”.
Doyle Miss Conan, non potete darci qualche indizio sulle circostanze che preoccupavano a questo modo sir William?
Conan Presumo che c’entrasse in qualche modo mister Thomas Quentin.
Doyle Thomas Quentin? E perché pensate una cosa simile?
Conan Ecco, niente di preciso ben inteso, ma ieri pomeriggio abbiamo parlato dell’antenato sir Thomas Christie (che, purtroppo, non si è ben distinto nella Guerra delle Rose) e sir William ha detto: “Chissà perché mia sorella ha chiamato proprio Thomas suo figlio! È sempre stato un nome poco gradito nella nostra genealogia. Avrebbe pur dovuto saperlo che nessun Thomas sarebbe mai stato una brava persona!”
Siracusa Quello che ci dite ha un grande significato. Sì, mi suggerisce una nuova idea.
Doyle Sir William non ha detto niente di più preciso?
Conan No, e naturalmente non potevo replicare. In realtà, sir William stava parlando tra sé. Non con me.
Doyle Sono d’accordo!
Siracusa Miss, voi che siete un’estranea e che siete qui da due mesi, Credo che potreste raccontarci con estrema sincerità quali sono le vostre impressioni della famiglia e delle altre persone che coabitano.
Conan (Togliendosi gli occhiali e riflettendo) Bene, all’inizio, ad essere sinceri ho avuto l’impressione di essere entrata in una gabbia di matti! Lady Christie che sembrava avesse le visioni, sir William che si comportava come… come un despota e che si atteggiava a personaggio al di fuori del comune. Non m’era mai capitato d’incontrare persone così strane. Miss Christie era, invece, normalissima, e presto mi sono resa conto che lady Christie, invece, era una donna gentilissima e simpatica. Sir William, beh, credo sul serio che fosse matto. Il suo egocentrismo… è così che si chiama… peggiorava di giorno in giorno.
Siracusa E gli altri?
Conan Secondo me, mister Marlowe era in un periodo di contrasto con sir William e, credo, che il nostro lavoro per il libro gli fosse molto gradito perché, così, poteva tirare il fiato. Mister Quentin, mister Fletcher e miss Queen erano qui solo da pochi giorni, perciò non so molto sul loro conto.
Siracusa Grazie, miss. E… il tenente Poe, l’amministratore?
Conan Oh, è molto simpatico, anche agli altri.
Siracusa Compreso sir William?
Conan Oh, sì. Gli avevo sentito dire che Poe era il miglior amministratore che avesse mai avuto. Naturalmente, anche per il tenente Poe, non erano tutte rose nei suoi rapporti con sir William, ma complessivamente, nonostante le difficoltà, ne usciva abbastanza bene.
Siracusa C’era una cosa… qualcosa… che avevo in mente di chiedervi… una piccolezza… Insomma, cos’era? …Bah! Me ne ricorderò!
Doyle Quando avete visto sir William per l’ultima volta?
Conan All’ora del tè, in questa stanza.
Doyle E com’era il suo umore in quel momento? Normale?
Conan Era normalissimo. Come sempre.
Doyle Non c’era tensione, o un po’ d’imbarazzo, che serpeggiava fra gli altri?
Conan No, mi pare che tutto fosse come al solito.
Doyle Dov’è andato sir William dopo aver preso il tè?
Conan Si è ritirato nello studio, facendosi accompagnare da mister Marlowe.
Doyle Quella è stata l’ultima volta che l’avete visto?
Conan Sì. Mi sono ritirata nel salottino dove di solito lavoravo, ho copiato a macchina un capitolo del libro, utilizzando gli appunti presi durante il lavoro con sir William, fino alle sette. Poi sono andata in camera mia a riposare un po’ prima di cambiarmi per la cena.
Doyle Avete sentito lo sparo, vero?
Conan Sì, mi trovavo nella mia stanza. Ho sentito quello che sembrava un colpo di pistola e sono uscita nell’atrio. C’erano mister Quentin, e miss Queen. Mister Quentin ha domandato a Stout se c’era champagne a cena e ci ha scherzato sopra per un po’. Temo che a nessuno di noi sia venuto in mente di considerare seriamente quel rumore. Credevamo che fosse dovuto a un ritorno di fiamma di un’automobile che passava nelle vicinanze.
Siracusa Avete udito mister Quentin dichiarare: “C’è sempre il delitto”?
Conan Credo che abbia detto qualcosa di simile… scherzando, naturalmente.
Siracusa Cos’è successo dopo?
Conan Siamo venuti tutti qui.
Siracusa Vi ricordate l’ordine in cui gli altri sono scesi a cena?
Conan Mi pare che per prima sia scesa miss Christie, e poi mister Fletcher. Poi il maggiore Wallace e lady Christie, insieme, e mister Marlowe immediatamente dietro a loro. Credo che l’ordine sia stato questo, ma non ci giurerei perché sono arrivati più o meno insieme.
Siracusa Richiamati dal suono della campana?
Conan Sì. Tutti si affrettavano quando sentivano quel tocco. Sir William ci teneva moltissimo alla puntualità.
Siracusa A che ora scendeva solitamente?
Conan Di solito si trovava già in salotto quando suonava il primo tocco di campana.
Siracusa Siete rimasta sorpresa che, questa volta, non fosse già presente?
Conan Sorpresissima.
Siracusa (Gridando) Ah! Ecco cos’era! M’è venuto in mente quello che volevo domandarvi. Questa sera, miss, mentre andavamo tutti verso lo studio dopo che Stout aveva scoperto che la porta era chiusa a chiave, vi siete chinata e avete raccolto qualcosa.
Conan (Stupita) Io?
Siracusa Sì, nei pressi del corridoio che conduce allo studio. Qualcosa di piccolo e metallico.
Conan Che strano… non riesco a ricordarmene. Aspettate un momento… sì, ecco. L’ho fatto meccanicamente. Lasciatemi vedere… dev’essere qui. (Rovista nella borsa e poi ne rovescia il contenuto su un tavolino. Vi sono vari oggetti fra i quali uno su cui Siracusa si precipita e raccoglie con impeto)
Doyle Un proiettile, perdinci!

(Si tratta, invece, di una piccola matita).

Conan Ecco cos’era. L’avevo completamente dimenticato.
Siracusa Sapete a chi appartiene questa matitina, miss Conan?
Conan Oh, sì, è del maggiore Wallace. L’ha fatta ricavare da un proiettile che lo aveva colpito… o, meglio, che non lo aveva colpito, se mi capite, nella guerra dei Boeri.
Siracusa Ricordate quando l’ha usata l’ultima volta?
Conan Ecco, l’aveva nel pomeriggio quando stavano giocando a bridge, perché ho notato che ci scriveva i punti quando sono entrata, all’ora del tè.
Siracusa Chi giocava a bridge?
Conan Il maggiore Wallace, lady Christie, mister Quentin e miss Queen.
Siracusa Credo che la restituiremo noi al maggiore.
Conan Oh, sì. grazie. Io potrei anche dimenticarmene.
Siracusa Miss, sareste così gentile da chiedere al maggiore Wallace di raggiungerci?
Conan Certamente! Vado subito a cercarlo.

Esce e Siracusa comincia a camminare per la stanza annusando, come al solito, la sua rosa.

Siracusa Cominciamo a ricostruire il pomeriggio. Alle due e mezza sir William esamina certi conti con il capitano Poe. È leggermente preoccupato. Alle tre lavora sul libro che sta scrivendo con miss Conan. È profondamente afflitto. Miss Conan mette in relazione quel turbamento con Thomas Quentin, in seguito a un’osservazione casuale. All’ora del tè il suo comportamento è normale. Dopo il tè, ce lo dice Richard Marlowe, era di buonumore non si sa bene per cosa. Alle otto meno cinque va nel suo studio, scarabocchia Scusate su un pezzo di carta e si spara un colpo di pistola!
Doyle Capisco ciò che non vi quadra. C’è un’incongruenza.
Siracusa Che strani cambiamenti d’umore in sir William Christie! È preoccupato, è profondamente afflitto, è normale, è di ottimo umore! Qui c’è qualcosa che stride! E poi, quella frase che ha detto e cioè che io arrivassi qua “Troppo tardi”. Beh, in effetti sono arrivato troppo tardi… per vederlo vivo. È ormai certo che, ora, non potrò sapere perché sir William mi ha mandato a chiamare!

Continua a girellare per la stanza. Raddrizza un paio di oggetti che si trovano sulla mensola del camino: esamina un tavolino da gioco appoggiato contro una parete, ne apre il cassetto ed estrae il segnapunti del bridge. Poi si sposta verso una scrivania e guarda nel cestino della carta straccia. Tira fuori un sacchetto di carta, lo annusa e mormora:

Siracusa Arance (Lo spiega lisciandolo poi legge) Drinkwater & Figlio. Fruttivendoli. Brighton.
Wallace (Entrando) È mostruoso tutto questo, Doyle. Ma lady Christie si sta comportando in modo esemplare. Una gran donna! Piena di coraggio!
Siracusa Mi pare che la conosciate da parecchio tempo, vero?
Wallace Sì, certo, ero presente al ballo per il suo ingresso in società. Ricordo che portava dei fiorellini rosa fra i capelli e un vestito bianco. Non c’era una sola ragazza in tutto il salone che potesse eguagliarla!
Siracusa (Porgendogli la matita) È vostra, questa?
Wallace Eh? Come? Oh, grazie, l’avevo durante il bridge del pomeriggio. Eccezionale, sapete, mi sono capitati in mano cento punti di onori a picche per tre mani consecutive. Mai successo una cosa simile in vita mia!
Siracusa Dunque, stavate giocando a bridge prima del tè? Di che umore era sir William quando vi ha raggiunto per prendere il tè?
Wallace Il solito… assolutamente, il solito. Niente che potesse far pensare a un imminente suicidio.
Siracusa Quando l’avete visto per l’ultima volta?
Wallace Ma, allora! Quando hanno servito il tè. Dopo non l’ho più visto vivo.
Siracusa Non vi siete recato nello studio dopo il tè?
Wallace No, non l’ho più rivisto.
Siracusa A che ora siete sceso per la cena?
Wallace Dopo aver sentito la prima campana.
Siracusa Siete sceso insieme a lady Christie?
Wallace No, ci… ehm, siamo incontrati nell’atrio. Credo che fosse andata in sala da pranzo a dare un’occhiata all’addobbo della tavola… o qualcosa del genere.
Doyle Spero che mi concederete, maggiore Wallace, una domanda piuttosto personale. C’è stato qualche contrasto fra voi e sir William a proposito della Ri.M.P.A.?
Wallace (Balbettando lievemente) Niente affatto. Niente affatto. Il vecchio William era un tipo piuttosto irremovibile. Tenetelo a mente. Si aspettava sempre che tutto quello che toccava si trasformasse in oro! Pareva che non si rendesse conto del periodo di crisi che tutto il mondo sta attraversando. Era ovvio che ciò si ripercuotesse su titoli e azioni!
Doyle Dunque c’è stato un dissidio fra voi?
Wallace Assolutamente, no. Il fatto era che William non voleva sentire ragioni!
Doyle Vi ha incolpato di certe perdite che aveva subito?
Wallace William non era un uomo normale! Angela lo conosceva. Però lei sapeva come prenderlo. Ed io ero ben contento che ci pensasse lei.

Siracusa tossisce e Doyle, dopo avergli lanciato un’occhiata, cambia argomento.

Doyle So che voi siete un vecchio amico di famiglia, maggiore Wallace. Sapete per caso cos’abbia disposto sir William per la divisione del suo patrimonio?
Wallace Presumo che la fetta più grossa vada a Rosalind. È quello che mi sembra di aver intuito, da certi discorsi di William.
Doyle Non trovate che sia stato iniquo nei confronti di Thomas Quentin?
Wallace A William, Thomas non piaceva. Non l’aveva mai sopportato.
Doyle Però teneva fortemente alla famiglia. In fondo, miss Christie era soltanto una figlia adottiva.
Wallace Ah! Ehm! Sentite, credo che sia meglio informarvi di una cosa. Naturalmente in modo confidenziale e via dicendo.
Doyle Certo… certo.
Wallace Rosalind è illegittima, però è una Christie anche lei. È la figlia di Arthur, il fratello di William che è morto in guerra. Pare che avesse avuto una relazione con una dattilografa. Quando lui è stato ucciso, la ragazza ha scritto ad Angela. Angela è andata a trovarla, la ragazza era incinta. Angela ne ha parlato con William; l’aveva appena messo al corrente che lei non avrebbe più potuto avere altri figli. Così, quando la piccina è nata, l’hanno adottata legalmente. La madre rinunciò a ogni diritto su di lei. Hanno cresciuto Rosalind come se fosse stata una loro figlia e, sotto ogni punto di vista, è la loro figlia. Del resto, anche guardandola, si capisce che è una Christie!
Siracusa Capisco. Questo spiega il perché dell’atteggiamento di sir William. Ma se non stimava mister Thomas Quentin, perché pretendeva di sposarlo a miss Rosalind?
Wallace Per regolarizzare la posizione della famiglia. Gli piaceva che fosse tutto a posto.
Siracusa Anche se non si fidava del giovanotto?
Wallace Voi non potete capire com’era il vecchio William. Non teneva conto delle persone. Combinava i matrimoni come se gl’interessati fossero di famiglia reale! Secondo lui, era opportuno che Thomas e Rosalind dovessero sposarsi, e Thomas assumesse il nome di Christie. Quel che ne pensavano Rosalind e Thomas in proposito non era rilevante.
Siracusa Miss Rosalind approvava questo matrimonio combinato?
Wallace Lei, no! È talmente bisbetica!
Siracusa Lo sapevate che, poco prima della sua morte, sir William si accingeva a stilare un nuovo testamento secondo cui miss Christie avrebbe ereditato solo se sposava mister Quentin?
Wallace (Lasciandosi sfuggire un fischio) Allora aveva fiutato cosa stava accadendo fra lei e Marlowe. (Subito dimostra imbarazzo pentendosi di quanto detto).
Siracusa C’era qualcosa fra miss Rosalind e mister Marlowe?
Wallace Penso di no… assolutamente niente.
Doyle Credo che dovreste dirci quello che sapete, maggiore Wallace. Potrebbe essere strettamente correlato all’agitazione di sir William.
Wallace Può darsi. La verità è questa: negli ultimi tempi Marlowe e Rosalind erano sempre insieme e, William, questo non lo gradiva. D’altronde non voleva licenziare Marlowe perché temeva di peggiorare le cose. Sa com’è fatta Rosalind. Non ammette che qualcuno la controlli, la ragazza! Per cui suppongo che abbia studiato questo stratagemma. Rosalind non è il tipo disposto a sacrificare tutto per amore. È amante del lusso, della vita dispendiosa e del denaro.
Doyle Voi personalmente, che ne pensate di mister Marlowe?
Wallace Beh, secondo me, Richard Marlowe è un buzzurro con la terra sotto le unghie.
Doyle (Sorridendo) Bene, per ora potete andare. (Wallace esce e si rivolge a Siracusa) Che ve ne pare?
Siracusa Mi sembra di vedere un comune denominatore, un preciso disegno.
Doyle È difficile.
Siracusa Sì, è difficile. Però mi convinco che una frase, buttata là casualmente, assume un significato sempre maggiore per me.
Doyle E quale sarebbe?
Siracusa Quella detta scherzando da Thomas Quentin: “C’è sempre il delitto”…
Doyle Già, è fin dal principio che seguite quella direzione, me ne sono reso conto.
Siracusa Non condividete, amico mio, il fatto che più cose apprendiamo e meno ragioni troviamo per il suicidio? Ma, per un assassinio, invece, cominciamo ad avere una sostanziosa serie di motivi!
Doyle Con tutto ciò, non dovete trascurare i fatti: porta chiusa, chiave in tasca del morto. Oh, lo so che ci sono sempre i modi e i mezzi! Ogni genere di astuzie atte a rendere possibile una messinscena di comodo Ma funzionano, poi, queste cose? Su ciò ho molti dubbi!
Siracusa Comunque, proviamo ad esaminare la vicenda dal punto di vista dell’assassinio, non del suicidio.
Doyle Va bene! Considerata la vostra presenza sulla scena, probabilmente, sarà un delitto!
Siracusa È un’osservazione che non condivido! Comunque, proviamo a esaminare questo caso come un delitto. Lo sparo viene udito, nell’atrio ci sono quattro persone: miss Conan, Thomas Quentin, miss Carwell e Stout. Dove sono gli altri?
Doyle Marlowe era in biblioteca, a quanto afferma. Nessuno lo può controllare. Gli altri, si presume, dovevano essere nelle loro camere, ma come si fa ad esserne certi? Sembra che siano scesi tutti separatamente. Perfino lady Christie e Wallace si sono trovati soltanto nell’atrio. Lady Christie proveniva dalla sala da pranzo. E Wallace? Se, invece di essere appena sceso dalle scale, provenisse dallo studio! C’è quella matitina!
Siracusa Sì, la matitina è importante. Non ha mostrato il minimo turbamento quando l’ho tirata fuori, ma potrebbe anche spiegarsi con il fatto che non si fosse neppure accorto di averla perduta e non sapeva dove l’avessi trovata. Vediamo un po’, con chi giocava a bridge quando è stata usata quella piccola matita? Thomas Quentin e miss Queen bisogna escluderli in quanto miss Conan e il maggiordomo possono confermare il loro alibi. La quarta persona era lady Christie.
Doyle Non vorrete sospettarla! Via, andiamo!
Siracusa E perché no? Sapete cosa vi dico? Che posso sospettare chiunque! E se supponessimo che, malgrado il suo apparente affetto per il marito, in realtà ama il fedele Wallace?
Doyle Uhm! In fin dei conti, è stato una specie di ménage a trois per anni.
Siracusa E poi c’è stato quel problema per la famosa Società, fra il maggiore Wallace e sir William.
Doyle È vero che sir William avrebbe potuto risentirne molto per quello che è successo. Noi, del resto, non ne sappiamo abbastanza di questa storia. Potrebbe spiegare il perché vi abbia chiamato. Supponiamo che sir William sospetta che Wallace lo abbia deliberatamente truffato, ma non vuole rendere pubblica la cosa perché sospetta che anche sua moglie ci sia coinvolta. Sì, è possibile. Questo crea un movente credibile per ucciderlo a una di queste due persone. È un po’ strano effettivamente, che lady Christie abbia reagito alla morte del marito con tanta calma. E quella storiella del suo fantasma potrebbe essere tutta un’invenzione e nient’altro!
Siracusa Poi c’è un’altra importante motivazione Miss Christie e Marlowe. È fondamentale, nel loro interesse, che sir William non firmi il nuovo testamento. Secondo l’attuale, lei eredita ogni cosa a condizione che il marito assuma il nome di famiglia…
Doyle Sì, e ciò che ha detto Marlowe a proposito del comportamento di sir William questa sera, ha del marcio. Di ottimo umore, soddisfatto per qualche cosa! Non collima con le versioni degli altri.
Siracusa E poi, c’è mister Fletcher. Correttissimo, rigidissimo, socio di un antico e rinomato studio. Però sappiamo benissimo che molti avvocati, perfino i più rispettabili, non c’hanno pensato due volte ad approfittarsi dei soldi dei clienti quando loro stessi si trovavano in difficoltà!
Doyle Credo che state esagerando un po’ troppo, Siracusa.
Siracusa Secondo voi, le mie ipotesi assomigliano troppo a ciò che si vede al cinema? Ma la vita, capitano Doyle, qualche volta è ben più sorprendente di un film.
Doyle Finora, qui da noi, non è stato così. Sarà meglio finire d’interrogare gli altri, non credete? Si sta facendo tardi. Non abbiamo ancora parlato con Rosalind Christie e, probabilmente, lei è il pesce più grosso.
Siracusa Sono d’accordo. E poi, c’è anche miss Queen. Forse potremmo dare a lei la precedenza, dal momento che ce la sbrigheremo presto, e incontrare miss Christie per ultima.
Doyle Sono d’accordo.

ATTO TERZO

Doyle Non so quanto siano stretti i vostri legami con la famiglia, miss Queen.
Queen Non ho rapporti. È stato Thomas a fare in modo che m’invitassero.
Doyle Dunque siete un’amica di Thomas Quentin?
Queen Sì, più che un’amica io sono la ragazza di Thomas.
Doyle È molto, che lo conoscete?
Queen Oh no, soltanto da poco meno di un mese. (Dopo una pausa) Stiamo per fidanzarci.
Doyle E vi ha fatto invitare qua per farvi conoscere ai suoi parenti?
Queen Oh. no, per niente! Tenevamo tutto molto segreto. Sono venuta solo per verificare quanto c’era di vero in ciò che Thomas mi aveva detto, in pratica che questo posto è una gabbia di matti. Thomas, povero tesoro, è un ragazzo adorabile ma è un po’ ingenuo. La situazione è abbastanza critica, vedete? Entrambi siamo a corto di soldi e il vecchio sir William, che era l’unica speranza di Thomas, si era fissato di combinare un matrimonio fra Thomas e Rosalind. Thomas sarebbe stato capace di acconsentire al matrimonio pensando di rimediare in qualche modo, in seguito.
Siracusa E quest’idea non vi era granché gradita, miss.
Queen No, affatto. Rosalind avrebbe potuto mettersi a fare i capricci e intralciare un eventuale divorzio. Così, mi sono impuntata. L’unico matrimonio possibile era quello che mi avrebbe visto comparire in chiesa, tutta trepida, con un fascio di gigli!
Siracusa Così siete venuta personalmente ad accertarvene con i vostri stessi occhi?
Queen Sì.
Siracusa Risultato?
Queen Su un punto Thomas aveva ragione! Tutta la famiglia è matta da legare! Ma non Rosalind, che sembra una persona sensata. Anche lei ha il suo innamorato e non era affatto rassegnata all’idea del matrimonio, né più né meno come non lo ero io!
Siracusa Vi riferite a mister Marlowe?
Queen Marlowe? Figuriamoci. Rosalind non potrebbe innamorarsi di un ipocrita come quello!
Siracusa E allora chi è la persona oggetto del suo affetto?
Queen (Dopo una pausa in cui prende una sigaretta e l’accende) È meglio se lo chiedete a lei. In fondo è un affare che non mi riguarda.
Doyle Quando è stata l’ultima volta che avete visto sir William?
Queen All’ora del tè.
Doyle Avete notato qualche stranezza nel suo comportamento?
Queen Nessuna più del solito.
Doyle Che cosa avete fatto, dopo il tè?
Queen Ho giocato a biliardo con Thomas.
Doyle Non avete più visto sir William?
Queen No.
Doyle E che pensate del colpo di rivoltella?
Queen È stato piuttosto strano. Credevo che la prima campana fosse già suonata, così mi sono affrettata a finire di vestirmi, mi sono precipitata fuori dalla mia camera, ho udito quello che credevo il secondo tocco e ho cominciato a scendere le scale di corsa. Un minuto di ritardo la prima sera che mi trovavo qui e per poco non rovinava tutte le chance che potevamo avere con il Vecchio: così stavo scendendo a rotta di collo. Thomas mi era appena davanti e, proprio in quell’istante, c’è stato uno strano botto. Thomas ha affermato che era il tappo di una bottiglia di champagne, ma Stout ha negato e, in ogni modo, non mi era sembrato che provenisse dalla sala da pranzo. Secondo miss Conan veniva dal piano di sopra. Alla fine abbiamo deciso, tutti d’accordo, che si trattava del ritorno di fiamma di un motore d’automobile, siamo entrati in salotto e io me ne sono completamente dimenticata.
Siracusa Non avete sospettato per un attimo che sir William avesse potuto spararsi un colpo?
Queen Era impossibile che mi venisse in mente un simile pensiero! Sembrava che il Vecchio se la godesse un mondo a far pesare sul prossimo la propria importanza. Mi sembrava incredibile che potesse darsi tutte quelle arie. Suppongo che fosse così perché era matto.
Siracusa Un episodio sfortunato.
Queen Molto… per Thomas e per me. Mi pare di aver capito che a Thomas non ha lasciato quasi niente.
Siracusa Chi ve lo ha detto?
Queen Thomas è riuscito a saperlo da Fletcher.
Doyle Bene, miss Queen. Credo che sia tutto. Pensate che miss Christie si sia ripresa abbastanza per venire a parlare con noi?
Queen Oh, credo di sì. Vado a chiamarla.
Siracusa Un attimo, miss. L’avete già vista? (Mostrandole la matitina)
Queen Oh, sì, l’avevamo sul tavolo da bridge nel pomeriggio. Credo appartenga al vecchio maggiore Wallace.
Siracusa L’ha conservata alla fine della partita?
Queen Non ci ho badato.
Siracusa Grazie, miss. È tutto.
Queen Bene, faccio venire Rosalind.

Esce e dopo qualche secondo entra Rosalind

Rosalind Ebbene?
Doyle Sono spiacentissimo di disturbarvi.
Rosalind Logico, che dovete disturbarmi. Dovete disturbare tutti. Però io posso farvi risparmiare tempo. Non ho la più pallida idea del perché il Vecchio si è ucciso. Tutto quello che posso dirvi è che, un gesto simile non s’intonava col suo carattere.
Doyle Non avete notato niente d’insolito, oggi? Era depresso o eccessivamente eccitato… c’è stato qualcosa d’anormale?
Rosalind Non credo. Non ci ho fatto caso…
Doyle Quando l’avete visto per l’ultima volta?
Rosalind All’ora del tè.
Siracusa Non siete stata nel suo studio, dopo?
Rosalind No. L’ultima volta che l’ho visto è stato in questa stanza.
Siracusa Capisco. Sapete a chi appartiene questa piccola matita, miss?
Rosalind Al maggiore Wallace.
Siracusa L’avete vista di recente?
Rosalind Non mi ricordo.
Siracusa Siete al corrente di una… divergenza d’idee fra sir William e il maggiore Wallace?
Rosalind Vi riferite alla Ri.M.P.A.?
Siracusa Sì.
Rosalind Credo di sì. Il Vecchio era furioso!
Siracusa Forse credeva di essere stato truffato?
Rosalind Era assolutamente ignorante in fatto di finanza.
Siracusa Posso farvi una domanda, miss… forse un po’ impertinente?
Rosalind Certo, se volete.
Siracusa Si tratta di questo… vi addolora… la morte di vostro padre?
Rosalind (Fissandolo) Naturale, che mi dispiace. Ma non sono il tipo che piagnucola, io. Però mi mancherà. Ero affezionata al Vecchio. È così che lo chiamavamo Thomas e io. Il “Vecchio” – capite – qualcosa come l’antropoide-primitivo, il Patriarca-della-tribù. Sembra irriguardevole ma, dissimulato, c’era tanto affetto! Anche se era il più grande stupidone confusionario mai esistito!
Siracusa Destate il mio interesse, miss.
Rosalind Il Vecchio aveva un cervello da gallina. Mi spiace ammetterlo, ma è la verità. Assolutamente incapace di qualsiasi argomentazione razionale. Badate però, aveva carattere. Straordinariamente coraggioso e via dicendo! Era capace di partire per il Polo senza pensarci un minuto, o di sfidare a duello qualcuno. Secondo me, era dovuto alla consapevolezza che, intellettualmente, valeva poco. Qualsiasi persona avrebbe potuto abbindolarlo con facilità!
Siracusa (Porgendole la lettera) Leggete questa, miss.
Rosalind (Dopo averla letta) Dunque è per questo che siete venuto!
Siracusa Vi suggerisce qualcosa, questa lettera?
Rosalind No. Probabilmente è verissima. Chiunque poteva derubare quel poverino. Ellery dice che l’amministratore che l’ha preceduto, lo ha imbrogliato e truffato in ogni modo possibile. Vedete, il Vecchio era talmente pieno di prosopopea che certe cose non si degnava di approfondirle neanche un po’. Qualsiasi truffatore ci andava a nozze!
Siracusa Ci fate un ritratto di lui, miss, che è completamente diverso da quello descrittoci finora.
Rosalind Oh, ecco… sapeva camuffarlo molto bene. Angela (mia madre) lo sosteneva in questo, tenacemente. Era così contento di andare in giro, tutto impettito, fingendo di essere il padreterno! Ecco perché, sotto un certo aspetto, non mi spiace che sia morto. È la cosa migliore per lui.
Siracusa Non riesco a seguirvi completamente, miss.
Rosalind Stava peggiorando. Uno di questi giorni sarebbe stato rinchiuso in una casa di cura. La gente cominciava a parlare…
Siracusa Lo sapevate, miss, che stava pensando a un testamento secondo cui la vostra eredità era condizionata al matrimonio con mister Quentin?
Rosalind Ma è assurdo! In ogni caso sono certa che, legalmente, avrebbe potuto essere impugnato… Sono convinta che non si possono costringere le persone, imponendogli che sposino uno piuttosto che un altro.
Siracusa Se avesse realmente sottoscritto un simile testamento, vi sareste piegata alle sue volontà, miss?
Rosalind Io… io… Aspettate! (S’alza in piedi ed esce di corsa. Rientra quasi subito con Poe) Prima o poi si sarebbe saputo. Tanto vale dirlo adesso. Ellery e io ci siamo sposati a Londra tre settimane fa.
Doyle È una grossa sorpresa, miss Christie… o, meglio, lady Poe… Nessuno era al corrente del vostro matrimonio?
Rosalind No, lo abbiamo tenuto segreto. Ellery, veramente, non era molto d’accordo.
Poe (Balbettando un po’) Io so che sembra un comportamento poco onorevole. Avrei dovuto presentarmi deciso da sir William…
Rosalind Per chiedergli la mano di sua figlia: così saresti stato buttato fuori a calci, probabilmente mi avrebbe diseredata e avresti provocato un pandemonio! Quanto a noi due, non ci sarebbe rimasto che essere orgogliosamente soddisfatti del nostro comportamento! Convinciti, è stato meglio fare a modo mio! Quel che è fatto è fatto. Una discussione ci sarebbe sempre stata, però, poi, lui si sarebbe rassegnato.
Siracusa Quando avevate intenzione d’informare sir William?
Rosalind Stavo preparando il terreno. Cominciava a sospettare di me ed Ellery, così ho fatto finta di interessarmi a Richard. Naturalmente, al solo pensiero di una cosa simile, vedevo che dava in escandescenze. Così ho messo in conto che la notizia del mio matrimonio con Ellery sarebbe stata per lui quasi un sollievo.
Siracusa Chi sapeva di questo matrimonio?
Rosalind Nessuno, alla fine l’ho detto ad Angela. Volevo che mi spalleggiasse.
Siracusa E ci siete riuscita?
Rosalind Sì. Vedete, l’idea che dovessi sposare Thomas non la entusiasmava… perché era mio cugino, credo. Probabilmente pensava che la famiglia era già abbastanza stramba e svitata e che avremmo messo al mondo dei bambini non meno pazzerelli. Ciò è assurdo perché, come sapete, io sono stata adottata. Credo di essere la figlia di un lontano cugino.
Siracusa Siete certa che sir William non avesse la minima idea della verità?
Rosalind Oh, no.
Siracusa È vero, tenente Poe? Durante il vostro colloquio con sir William di questo pomeriggio, siete ben sicuro di non aver citato l’argomento?
Poe No, mister. Per niente.
Siracusa Perché, vedete, tenente Poe, esistono determinati indizi che provano come sir William fosse particolarmente agitato dopo l’incontro con voi, tanto che ha accennato per un paio di volte al disonore della famiglia.
Poe (Visibilmente turbato) L’argomento non è stato nemmeno sfiorato.
Siracusa È stata quella l’ultima volta che avete visto sir William?
Poe Ve l’ho già detto.
Siracusa Dov’eravate stasera alle otto e otto minuti?
Poe Dov’ero? A casa mia. In fondo al villaggio, a mezzo miglio da qui.
Siracusa Non siete venuto a Carmen House all’incirca a quell’ora?
Poe No.
Siracusa (Rivolgendosi a Rosalind) Dov’eravate voi, miss, quando vostro padre si è sparato?
Rosalind In giardino.
Siracusa In giardino? Avete udito lo sparo?
Rosalind Oh, sì. Ma non ci ho dato importanza. Credo di aver pensato che qualcuno stava cacciando conigli selvatici, per quanto adesso ricordo di aver pensato che sembrava vicinissimo.
Siracusa Da che parte siete rientrata in casa?
Rosalind Sono passata da questa portafinestra.
Siracusa C’era qualcuno in questa stanza?
Rosalind No. Ma Thomas e Agatha e miss Conan sono arrivati quasi subito dall’atrio. Stavano parlando di spari e delitti e roba simile.
Siracusa Capisco. Sì, adesso credo di capire…
Doyle Bene… ehm… vi ringrazio. Credo che per il momento sia tutto. (Rosalind e Poe escono dalla stanza) Che diavolo! Questa storia diventa sempre più intricata!
Siracusa (Andando a raccogliere un po’ di terriccio caduto dalla scarpina di Rosalind e osservandolo con aria pensierosa) È come lo specchio scheggiato sulla parete. Ogni nuovo fatto che veniamo a sapere ci mostra diverse angolazioni del defunto. Viene riflesso da ogni punto di vista concepibile. Presto avremo il quadro completo… (Va a buttare il terriccio nel cestino della carta straccia) Vi dirò una cosa, amico mio. L’elemento chiave per spiegare il mistero, è lo specchio. Andate nello studio e guardate da solo, se non mi credete.
Doyle Se si tratta di un assassinio, sta a voi dimostrarlo. Ma se volete sapere il mio punto di vista, si tratta senza dubbio di suicidio. Vi ricordate che ha detto la ragazza a proposito di un amministratore precedente che aveva imbrogliato il vecchio William? Ci scommetto che Poe ha raccontato quella stupidaggine perché gli faceva comodo. Probabilmente si metteva qualcosina in tasca anche lui, sir William se n’è accorto e ha mandato a chiamare voi per scoprire fino a che punto erano arrivate le cose fra Rosalind e Poe. Poi, proprio oggi, Poe gli ha detto che si erano sposati. William è crollato. Era “troppo tardi” per intervenire, ormai! E ha deciso di venirne fuori, da questa faccenda, a qualsiasi costo. Anzi possiamo dire che gli ha dato di volta il cervello, quel cervello, che, certamente, molto equilibrato non era mai stato. Queste sono le mie conclusioni. Che avete da obiettare?
Siracusa Obiettare? Questo: non ho nulla da obiettare contro la vostra teoria… ma non è abbastanza approfondita. Ci sono certi elementi che vengono trascurati.
Doyle Quali, per esempio?
Siracusa I cambiamenti di umore di sir William, oggi, la scoperta della matitina del maggiore Wallace, la testimonianza di miss Queen (fondamentale), quella di miss Conan sull’ordine in cui sono scese le varie persone per la cena, la posizione della poltrona di sir William quando è stato trovato morto, il sacchetto di carta che conteneva le arance e, infine, l’indizio importantissimo dello specchio crepato.
Doyle Non vorrete dirmi che questa filastrocca ha un senso!
Siracusa Per domani… spero di riuscire a darglielo.

BUIO. Quando torna la luce, la scena è vuota per qualche secondo. Poi appare Siracusa che proviene da sinistra, attraversa la scena ed esce nel giardino. Passano ancora alcuni secondi di silenzio con la scena di nuovo vuota. Poi da fuori scena con voci che parlano distanti:

Queen Che diamine fate a quest’ora, mister Siracusa? Un supplemento di indagini?
Siracusa Buongiorno, miss. Sì, proprio così. State osservando un investigatore, un grande investigatore, oso dire, in piena azione!
Queen Bisogna che lo annoti nelle mie memorie, quando le scriverò. Devo venire giù ad aiutarvi?
Siracusa Ne sarei onoratissimo.
Queen All’inizio vi ho preso per un ladro. Da che parte siete uscito?
Siracusa Dalla portafinestra del salotto.
Queen Un minuto, e sono da voi.

Dopo una pausa in cui s’immagina che scenda dalla sua stanza, miss Queen attraverserà la scena come prima Siracusa e quindi, quando sarà fuori, le voci si parlano vicine.

Siracusa Vi svegliate presto, miss?
Queen Soffro d’insonnia. Mi sono angosciata appena mi sono accorta che sono le cinque del mattino!
Siracusa Però non è poi così presto!
Queen Per me è come se lo fosse! Ed ora, mio supersegugio, che cosa stavate osservando?
Siracusa Guardate anche voi, miss: impronte.
Queen Già, infatti.
Siracusa Sono quattro. Vedete, adesso ve le mostro. Due vanno verso la finestra e due ne tornano.
Queen Di chi sono, del giardiniere?
Siracusa Miss, miss! Queste impronte sono state fatte dalla deliziosa calzatura, a tacco alto, di una donna. Osservate bene e ve ne renderete conto. Poggiate un piede qui sull’erba di fianco a queste, ve ne prego. (Pausa) Vedete, sono quasi della stessa misura. Quasi, ma non esattamente. Queste sono state fatte da un piede più lungo del vostro. Forse quello di miss Christie… o di miss Conan… oppure, addirittura, di lady Christie.
Queen Lady Christie, no… ha due piedi da cinesina! E miss Conan porta certe strane scarpe, quasi senza tacco.
Siracusa Allora sono impronte delle scarpe di miss Christie. Ah, sì, ricordo che ha accennato al fatto di essere stata in giardino ieri. (Ritornando in scena)
Queen E adesso continuerete a investigare?
Siracusa Ma, certamente! Adesso passeremo nello studio di sir William. (Vanno nello studio. Durante il percorso la quarta parete del contro-sipario si apre per renderlo visibile. Siracusa va alla portafinestra e l’apre sporgendosi per guardare il giardino) Suppongo che non conosciate bene i ladri, vero, miss?
Queen Temo di no, mister Siracusa.
Siracusa Anche il capo della polizia di contea non può dirsi avvantaggiato da una relazione di cordiale amicizia con loro. I suoi rapporti con i criminali sono sempre stati strettamente professionali. Per me, la cosa è diversa. Una volta ricordo di aver fatto una chiacchierata interessantissima con un rapinatore. Mi raccontò una faccenda molto intricante che riguardava le portefinestre come questa, un trucco che si mette in atto quando il gancio che le tiene chiuse non è molto rigido.

Parlando si mette ad armeggiare con la portafinestra aprendola con la maniglia e poi chiudendola con forza in modo che rimanga chiusa senza girare la maniglia.

Siracusa Avete visto, miss?
Queen Sì, credo proprio di aver visto!
Siracusa Adesso la finestra è chiusa. È impossibile entrare in una stanza quando la finestra è chiusa, ma è possibile lasciare una stanza, richiudere le due vetrate dall’esterno poi dare un colpetto come ho fatto io: l’asta scende nel foro del pavimento, e la maniglia si gira da sola. Così la finestra resta sbarrata e chiunque, guardandola, è disposto a giurare che è stata chiusa dall’interno.
Queen È quello… che è successo ieri sera?
Siracusa Penso proprio di sì, miss.
Queen (Con impeto) Non sono disposta a credere una parola di quello che avete detto.

Siracusa non risponde. Si avvicina alla mensola del camino. Poi si volta di scatto.

Siracusa Miss, mi servite da testimone. Ho già un altro testimone, mister Quentin. Mi ha visto trovare questa minuscola scheggia di specchio ieri sera. Gliene ho parlato. L’ho lasciata dove si trovava per la polizia. Ho detto perfino al capo della polizia di contea che lo specchio scheggiato era un indizio importante. Ma lui non ha voluto approfittare del mio suggerimento. Adesso voi siete testimone che metto questa scheggia di specchio (già fatta notare a mister Quentin) in una piccola busta… così. Ci scrivo sopra… così… e la sigillo. Siete testimone voi, miss?
Queen Sì… ma… non comprendo il significato.

Siracusa si sposta verso l’altro capo della stanza e si ferma davanti allo scrittoio, mettendosi a fissare lo specchio scheggiato sulla parete di fronte a sé.

Siracusa Vi dirò quello che significa, miss. Se vi foste trovata qui, in piedi, ieri sera, a guardare in questo specchio, avreste potuto vedervi mentre commettevate il delitto…

BUIO. Sulla luce Siracusa è in scena fuori dallo studio con Rosalind

Siracusa Ho una domanda da farvi, milady.
Rosalind Sì?
Siracusa Ieri sera eravate in giardino. Siete entrata, per caso, nell’aiuola che si trova fuori dalla finestra dello studio di sir William?
Rosalind Sì. Due volte.
Siracusa Ah! Due volte. E come mai?
Rosalind La prima volta per raccogliere le calle. E dovevano essere circa le sette.
Siracusa Non era un’ora un po’ strana per cogliere i fiori?
Rosalind Sì, effettivamente sì. N’avevo già colti ieri mattina ma, dopo il tè, Angela aveva detto che i fiori che decoravano la tavola per la cena erano poco belli. Per me andavano benissimo, e quindi non n’avevo presi altri freschi.
Siracusa Invece vostra madre ha insistito, giusto?
Rosalind Sì. Così sono tornata in giardino intorno alle sette. Li ho colti da quella parte dell’aiuola perché è un po’ nascosta e non importava se si rovinava l’effetto generale.
Siracusa Sì, sì, ma la seconda volta. Siete uscita due volte, avete detto?
Rosalind Appena prima di cena. Mi era caduta una goccia di profumo sul vestito. Non avevo voglia di cambiarmi, e non avevo dei fiori artificiali che andassero bene con la tinta del vestito. Mi sono ricordata di aver visto una rosa fiorita mentre coglievo le calle, così sono corsa a prenderla per puntarla al vestito.
Siracusa Sì. Ricordo di avervela vista una rosa ieri sera. E che ora sarà stata, milady, quando avete colto quella rosa?
Rosalind Oh, non saprei!
Siracusa Ma è fondamentale, milady. Valutate… riflettete…
Rosalind (Un po’ impacciata) Non lo so con certezza. Dev’essere stato… oh, ma sì… dev’essere stato esattamente cinque minuti dopo le otto. Mentre tornavo verso casa ho sentito la campana e poi quel buffo “bang”. Correvo perché convinta che fosse il secondo tocco, non il primo.
Siracusa Ah, dunque, avete pensato che… e come mai non siete entrata dalla portafinestra dello studio, giacché vi trovavate nell’aiuola lì davanti?
Rosalind Ad esser sinceri ci ho provato. Pensavo che avrei fatto prima, passando di lì. Ma era chiusa.
Siracusa Così si spiega tutto. Mi congratulo con voi, milady.
Rosalind Cosa volete dire?
Siracusa Che avete una spiegazione per ogni cosa: per il terriccio sulla scarpa, per le impronte dei vostri piedi nell’aiuola, per quelle delle vostre mani sulla finestra. Tutto s’incastra comodamente!
Conan (Arrivando precipitosamente e trasalendo nel vedere Siracusa e Rosalind insieme) Scusatemi. È successo qualcosa?
Rosalind Credo che mister Siracusa sia ammattito!

Quindi li pianta in asso ed esce. Miss Conan guarda Siracusa con aria attonita.

Siracusa Dopo la colazione spiegherò. Vorrei la presenza di tutti nello studio di sir William alle dieci.

BUIO. La luce si riaccende con Siracusa nello studio che, rivolto verso l’ingresso guarda l’orologio. Dopo qualche secondo cominciano ad entrare gli altri. Per ultima e a distanza appare maestosamente nella stanza lady Christie, a passi morbidi e lenti. Ha un aspetto disfatto e sofferente. Siracusa spinge avanti una poltrona per lei, che vi prende posto. Guardando verso lo specchio scheggiato:

Lady William è ancora qui. Povero William… Presto sarà libero.
Siracusa Ho chiesto a tutti voi di venire qua, per farvi conoscere la verità sul suicidio di sir William.
Lady Il Fato. William era forte, ma al Fato non si può resistere.
Wallace (Andandole vicino) Angela… mia cara.
Lady (Allungandogli la mano che Wallace prende) Sei così confortante… Rex.
Rosalind Dobbiamo dedurne che avete chiarito in modo definitivo cosa ha causato il suicidio di mio padre, mister Siracusa?
Siracusa No, milady.
Rosalind E allora, cos’è tutta questa storia?
Siracusa Non conosco la causa del suicidio di sir William Christie perché sir William Christie non si è suicidato. È stato ucciso…
Rosalind Ucciso?

Altre voci gli fanno eco. Facce stupite si voltano verso Siracusa.

Lady Ucciso? Oh, no!
Thomas Ucciso, avete detto? Impossibile. Lo studio era vuoto quando abbiamo forzato la porta. La finestra era sbarrata. La porta chiusa dall’interno, e la chiave si trovava in tasca di mio zio. Come avrebbero potuto ucciderlo?
Siracusa Nonostante le apparenze vi ribadisco che è stato ucciso.
Wallace E l’assassino è scappato dal buco della serratura, suppongo. Oppure s’è dileguato dal camino?
Siracusa L’assassino è uscito dalla portafinestra. Adesso ve lo dimostro. (Ripete la manovra che ha fatto prima) Vedete? Ecco com’è stato fatto. Fin dall’inizio non ho creduto probabile che sir William si fosse suicidato. Era esageratamente egocentrico, e un uomo del genere non si uccide! E poi, c’erano altre discrepanze! Da quel che abbiamo visto, proprio prima di togliersi la vita, sir William si era seduto allo scrittoio, aveva scribacchiato la parola “scusate” su un foglio di carta e infine si era sparato un colpo di pistola. Ma prima di far questo, chissà per quale motivo, aveva spostato la sua poltrona, girandola in modo da trovarsi disposta lateralmente rispetto allo scrittoio. Perché? Doveva esserci una ragione. Ho cominciato a capire meglio quando ho scoperto, appiccicato alla base di una pesante statuetta di bronzo, una minuscola scheggia di specchio…Mi sono chiesto: come fa a trovarsi qui questa scheggia?… E mi si è presentata subito una risposta. Lo specchio era stato rotto non da una pallottola, ma perché qualcuno lo aveva colpito con la statuina di bronzo. Quello specchio era stato rotto apposta. Ma perché? Sono tornato allo scrittoio e ho guardato giù, verso la poltrona. Sì, adesso è chiaro. Era tutto sbagliato. Nessun suicida avrebbe girato la poltrona, si sarebbe piegato sull’orlo e poi si sarebbe sparato. Era tutta una messinscena. Il suicidio era simulato! E adesso vengo a un punto fondamentale. La testimonianza di miss Queen. Miss Queen ha detto che ieri sera si era precipitata a scendere per la cena perché aveva creduto che fosse suonato il secondo tocco di campana. Cioè, credeva di aver già sentito il primo. Ora, osservate: se sir William fosse stato seduto al suo scrittoio come di consueto, quando è stato ucciso da un colpo di pistola, dove sarebbe andata a finire la pallottola? Viaggiando in linea retta, sarebbe passata dalla porta, se questa fosse stata aperta, andando a colpire la campana! Ora capite l’importanza della dichiarazione di miss Queen? Nessun altro aveva udito quel primo tocco, ma la sua camera si trova proprio sopra questa e lei era nella posizione ideale per sentirlo. Ricorderete che si sarebbe trattato, comunque, di un solo rintocco. Da escludere, dunque, che sir William si fosse sparato da solo quel colpo di rivoltella. Un uomo morto non si alza, non chiude la porta a chiave e si sistema nella posizione più consona! Dunque c’entrava qualcun altro, in tutto questo, e di conseguenza non era più suicidio, ma omicidio. Qualcuno, la cui presenza non suscitava sospetti in sir William, si era fermato di fianco a lui a parlargli. Sir William era occupato, forse stava scrivendo. L’assassino ha puntato la pistola sulla tempia destra: poi ha sparato. È fatta. E adesso, subito all’opera! L’assassino mette i guanti. La porta viene chiusa e la chiave infilata in tasca a sir William. Ma supponiamo che quell’imprevisto rintocco di campana sia stato udito? Allora si capirà che la porta era spalancata, non chiusa quando il colpo è stato sparato. Conseguentemente la poltrona viene leggermente girata, il corpo disposto in un’altra posizione, le dita del morto appoggiate sulla pistola, lo specchio colpito deliberatamente. Poi l’assassino esce dalla finestra, le dà un colpetto per farla richiudere, cammina sull’aiuola fiorita dove le impronte, successivamente, possono essere cancellate, ed infine gira intorno alla casa ed entra in salotto. (Pausa) C’era una sola persona che si trovava fuori, in giardino quando il colpo è stato sparato. Quella stessa persona ha lasciato le sue impronte sull’aiuola e il segno delle sue dita sul vetro esterno della finestra. (Si muove verso Rosalind) E c’era un movente, vero? Vostro padre aveva saputo del matrimonio segreto. Stava preparandosi a diseredarvi.
Rosalind È una bugia! Non c’è una parola di vero in tutta la vostra storia. È tutta una montatura, dal principio alla fine!
Siracusa Le prove contro di voi sono abbastanza concrete, milady. Una giuria potrebbe credervi. Ma potrebbe anche non credervi!
Conan Non dovrà comparire davanti a una giuria. (Gli altri si voltano… sbalorditi) Io gli ho sparato. Lo confesso! Avevo le mie ragioni. Io… aspettavo da qualche tempo l’occasione. Mister Siracusa ha visto giusto. L’ho seguito qui nello studio. Avevo preso la pistola dal cassetto in precedenza. Mi sono affiancata a lui, parlando del libro… e ho sparato. Appena dopo le otto. La pallottola ha colpito la campana. Non avrei mai immaginato che gli fuoriuscisse dal cranio a quel modo. Non avevo il tempo di andarla a cercare. Ho chiuso la porta e gli ho infilato la chiave in tasca. Poi ho girato la poltrona, fracassato lo specchio e. dopo aver scribacchiato “Scusate” su un foglio di carta, sono uscita dalla portafinestra richiudendola come ha mostrato mister Siracusa. Ho camminato sull’aiuola, ma ho cancellato le mie impronte con un piccolo rastrello che avevo già preparato lì a questo scopo. Poi, girando l’angolo della casa, sono entrata in salotto. Avevo lasciato aperta la finestra. Non sapevo che da lì fosse uscita Rosalind. Deve esser passata davanti alla casa mentre io giravo verso la parte posteriore perché dovevo rimettere il rastrello, nella capanna degli attrezzi. Ho atteso in salotto di sentire qualcuno che scendeva dal piano superiore e Stout che si avviava verso la campana, e poi… (Guardando Siracusa) Sapete cos’ho fatto, poi?
Siracusa Oh, certo, che lo so. Ho trovato il sacchetto nel cestino della carta straccia. Avete dimostrato molto acume facendo quello che piace tanto ai bambini! Avete soffiato nel sacchetto e poi lo avete fatto scoppiare. Così n’è venuto fuori un “bang” abbastanza credibile. Poi avete gettato il sacchetto nel cestino e vi siete precipitata nell’atrio. Avevate così fissato un’ora per il suicidio… e un alibi per voi stessa. Ma c’era ancora una cosa che vi preoccupava. Non avevate potuto recuperare la pallottola. Doveva trovarsi nei pressi della campana. Era essenziale che questa, invece, si trovasse nello studio, a poca distanza dallo specchio. Non so quando avete avuto l’idea di sottrarre la piccola matita al maggiore Wallace…
Conan È stato quando siamo entrati tutti insieme, provenendo dall’atrio. Non mi aspettavo che Rosalind fosse in salotto. E ho capito che doveva essere entrata dal giardino. Poi ho notato la matita del maggiore Wallace che l’aveva lasciata sul tavolino da bridge. Me la sono messa in borsetta. Se, in seguito, qualcuno mi avesse visto raccogliere la pallottola, avrei potuto mostrare che si trattava della matita. Anzi, ad essere sinceri, credevo che nessuno mi avesse visto raccogliere il proiettile. L’ho lasciato cadere nei pressi dello specchio mentre stavate esaminando il cadavere. Quando mi avete fatto quelle domande, sono stata ben contenta dell’idea della matita.
Siracusa Sì, è stata una mossa intelligente. Mi ha scompigliato le idee.
Conan Temevo che qualcuno potesse udire il vero colpo di pistola, però sapevo che erano tutti a cambiarsi per la cena. I domestici si trovavano nelle loro stanze. Miss Queen era l’unica che potesse udire, ma c’era la possibilità che lo prendesse per qualcos’altro. Invece aveva sentito proprio la campana! Pensavo… pensavo che tutto fosse andato per il meglio…
Fletcher È una storia fuori dal comune. Sembra che non esista il motivo…
Conan Il motivo c’era… (Con fierezza) Su, avanti, chiamate la polizia! Cos’aspettate?
Siracusa Prego tutti di uscire. Avvocato Fletcher, telefonate al capitano Doyle. Starò qui io ad aspettarlo.

Lentamente, a uno a uno, tutti gli altri sfilano fuori dalla stanza. Perplessi, confusi, sconvolti.

Rosalind (Per ultima, esitante, vicina alla soglia) Non capisco. Un attimo fa, pensavate che fossi stata io!
Siracusa No, no. Non l’ho mai veramente pensato. Sapevo, milady, che non potevate essere stata voi, per via delle calle.
Rosalind Le calle? Non capisco.
Siracusa Milady, c’erano le impronte di quattro piedi e quattro soltanto sull’aiuola. Ma se voi foste stata lì a cogliere quei fiori, le impronte sarebbero state molte più numerose. Questo significava che fra la vostra prima venuta in giardino e la seconda, qualcuno aveva cancellato tutte quelle impronte. A farlo, poteva essere stata soltanto il colpevole, e dal momento che le vostre impronte non erano state cancellate, la colpevole non eravate voi. Conseguentemente veniva confermata la vostra innocenza.
Rosalind Oh, capisco.

Esce lentamente.

Conan No, non pensavate che fosse stata lei. L’avete accusata per indurmi a parlare. È giusto? (Siracusa annuisce) Mentre aspettiamo… potreste raccontarmi che cosa… ha attirato i vostri sospetti su di me?
Siracusa Parecchi dettagli. Innanzitutto, ciò che mi avete riferito di sir William. Un uomo orgoglioso come sir William non avrebbe mai denigrato un nipote parlandone a una persona estranea, specialmente a una persona subalterna. Ma voi volevate rafforzare la teoria del suicidio e, quindi, avete proseguito su quella strada, spingendovi addirittura a sostenere che, secondo voi, la causa del suicidio poteva essere qualche azione disonorevole compiuta da Thomas Quentin. Il carattere di sir William gli avrebbe impedito di parlare con una sottoposta del disonore di un membro del suo casato. Poi c’è stato l’oggetto raccolto nell’atrio e, altro dettaglio per me molto indicativo, voi non avete evidenziato il fatto che Rosalind, è arrivata in salotto rientrando dal giardino. Ho trovato il sacchetto di carta, un oggetto assolutamente inconsueto da scoprire nel cestino della carta straccia nel salotto di una casa come Carmen House! E voi eravate l’unica persona presente in salotto quando si è sentito “lo sparo”. Il sacchetto di carta fatto scoppiare era un trucco semplice che una donna avrebbe messo in atto istintivamente. Così ogni tassello trovava la sua collocazione. Il tentativo di far spostare i sospetti su Thomas e di allontanarli da Rosalind. La meccanica del delitto e il suo movente.
Conan (Trasalendo) Conoscete il movente?
Siracusa Credo di sì. La felicità di Rosalind… ecco il movente! Penso sapevate quello che c’era fra lei ed Ellery Poe. E poi, la facilità con cui potevate aver accesso alle carte e ai documenti di sir William… fra i tanti avete trovato la bozza di un nuovo testamento… Rosalind diseredata se non sposava Thomas Quentin. Così, questo vi ha fatto decidere a intervenire, sfruttando il fatto che sir William mi aveva già scritto. Probabilmente avete letto la lettera. Non capisco cosa in particolare lo avesse convinto a scrivermi, inizialmente. Deve aver avuto il sospetto che Marlowe o Poe lo derubassero sistematicamente. I suoi dubbi per quel che riguardava i sentimenti di Rosalind lo hanno spinto a rivolgersi a un investigatore privato. Voi avete sfruttato questo fatto preparando opportunamente un’atmosfera adatta al suicidio, sottolineando i cambi d’umore di sir William e fornendoci l’informazione che pareva molto turbato per qualcosa che riguardava Thomas Quentin. Mi avete mandato un telegramma e avete riferito che sir William aveva lamentato il fatto che io sarei arrivato “troppo tardi”.
Conan William Christie era un prepotente, uno snob e un pallone gonfiato! Non potevo permettere che rovinasse la felicità di Rosalind.
Siracusa (Dolce) Rosalind è vostra figlia?
Conan Sì… è mia figlia. Ho pensato spesso… a lei. E quando ho saputo che sir William Christie cercava qualcuno che lo aiutasse alla trascrizione della storia della famiglia, ho colto l’occasione. Ero curiosa di vedere la mia… Rosalind. Sapevo che lady Christie non mi avrebbe riconosciuto. Erano passati tanti anni, ero giovane e carina, allora, e poi avevo cambiato nome. Fra l’altro, lady Christie è sempre così trasognata che è difficile che possa essere sicura di qualcosa. Mi era simpatica, ma odiavo la famiglia Christie. Mi avevano trattato come se fossi stata un essere spregevole. E adesso William stava per rovinare la vita di Rosalind con il suo orgoglio e la sua prepotenza. Io invece, volevo che fosse felice, a tutti i costi. E sarà felice… se nessuno le dirà mai nulla di me! (Guardando Siracusa con occhi speranzosi)
Siracusa Nessuno lo verrà a sapere da me.
Conan Grazie.

China il capo con un mesto sorriso di soddisfazione mentre lentamente si chiude il

SIPARIO